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LA POESIA DI FERNANDA ROMAGNOLI di Paolo Lagazzi

LA POESIA DI FERNANDA ROMAGNOLI di Paolo Lagazzi

Quale forma di cecità ha finora impedito ai lettori italiani di comunicare con le creazioni di una poetessa grandissima come Fernanda Romagnoli (La folle tentazione dell’eterno, Interno Poesia) nella stessa nudità di spirito, con lo stesso ardore, con la stessa dolorosa passione da essi riservata alle poetesse supreme della modernità, dalla Dickinson a Wisława Szymborska, da Marina Cvetaeva ad Anna Achmatova, da Elizabeth Bishop a Sylvia Plath ad Alejandra Pizarnik? Non sono ancora riuscito a trovare una risposta vera a questa domanda, per quanto continui a pensare che immensi sono stati i disastri che l’ideologia del modernismo ha prodotto sui gusti dei lettori spingendoli Continua a leggere →

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GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA: POETI RUSSI ED UCRAINI

GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA: POETI RUSSI ED UCRAINI

In occasione della giornata mondiale della poesia, Italian Poetry si propone di rilanciare il messaggio autentico della cultura che aspira a porsi come occasione per superare gli odi e le contrapposizioni e a creare ponti tra posizioni distanti e incompatibili. In questo senso noi pratichiamo e proponiamo la poesia come dialogo tra tutti gli uomini, al di sopra degli schieramenti politici e delle ideologie. Mentre condanniamo in assoluto la follia della guerra, riteniamo fondamentale non ostracizzare gli artisti e gli scrittori per le scelte e le colpe dei loro governi e in questa giornata ufficiale decisa dall’Unesco perciò proponiamo una serie di poeti russi e ucraini (in ordine alfabetico) come testimonianza della comunanza imprescindibile di valori che sono al di sopra di qualsiasi occasione di scontro e di violenza, come istanze e bisogni comuni a tutti gli esseri umani. Le traduzioni e gli adattamenti dei testi che offriamo in lettura sono a cura di Paolo Ruffilli.
Eldar Alikhasovich Akhadov, Yurii Ihorovych Andrukhovych, Natalka Bilotserkivets, Evgenij Aleksandrovič Evtušenko , Elena Nikolayevna Fanailova , Aleksandr Nikolayevich Karpenko, Lina Kostenko, Yulia Musakovska, Victor Neborak, Vera Anatolyevna Pavlova, Ol’ga Aleksandrovna Sedakova, Elena Andreevna Švarc, Oksana Stefanivna Zabuzhko, Yury Alexandrovich Zavadsky Continua a leggere →

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RICORDO DI FRANCESCO PIEMONTE

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RICORDO DI FRANCESCO PIEMONTE IL POETA DELLA VALBELLUNA CHE AMAVA LA LAGUNA

Il passo lungo, gli occhi attenti, la parola limpida. Arrivava a sorpresa, s’incantava nel canto del bello, discuteva di politica e poi via. Ri-Partiva. La sua area, la sua circonferenza tracciava una linea perfetta: dalle cime dolomitiche alla laguna. Creando un cerchio di luoghi amati dove le soste-stazioni erano le case degli amici, il bar del ritrovo domenicale, la trattoria del mangiare tipico, la casa dei versi condivisi, l’enoteca Mazzini. Lontano dai riflettori, preferiva rimanere a lato delle vie per meglio scrutare l’intorno del suo vivere e il respiro dei luoghi-vita di sempre. Questo era Francesco Piemonte. Un uomo che sapeva essere eternamente grato all’amico che gli diceva di leggere Continua a leggere →

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IL TESTAMENTO DI GIULIANO SCABIA

IL TESTAMENTO DI GIULIANO SCABIA

Giuliano Scabia è stato un autore inimitabile e poliedrico: ha innovato profondamente il teatro italiano negli anni Sessanta e Settanta portando le sue «azioni teatrali» negli ospedali psichiatrici, nelle fabbriche, nei barconi sul Po, nei boschi; è stato un mitico professore del DAMS che ha forgiato generazioni di studenti; è stato un poeta originale, «cantore delle bestie e delle piante, delle stelle e degli dèi» come ha ben scritto Gianni D’Elia; ed è stato soprattutto un romanziere dalla lingua inventiva, percorsa dalle vene dialettali di quel «pavano» che sentiva come lingua ancestrale, la lingua della sua infanzia ma anche dell’infanzia del mondo. I quattro romanzi del ciclo di Nane Oca sono ambientati in un mondo favolistico in cui la pacifica comunità dei Ronchi Palú deve affrontare scompigli grandi Continua a leggere →

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IL CANZONIERE DELL’ANGELO DI SATO

IL CANZONIERE DELL’ANGELO DI SATO

Da sempre gli angeli hanno rappresentato un legame profondo ed irrinunciabile tra il cielo e la terra e ad essi si sono ispirate le religioni e la letteratura di ogni tempo. All’inizio del volume, intitolato Il canzoniere dell’angelo (Biblioteca dei Leoni), Giovanni Sato riporta alcune delle principali citazioni poetiche riguardanti queste figure alate. Di particolare rilievo per la comprensione della raccolta appaiono i versi di Rainer Maria Rilke, che nel XVII sonetto ad Orfeo scrive. “Ci sono alberi a cui volano angeli / e occulti giardinieri lentamente li coltivano così / che stranamente a noi portano tutto senza appartenerci?”. Dal grande autore boemo forse trova ispirazione la poetica di Continua a leggere →

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RICORDO DI MORDECHAI GELDMAN

RICORDO DI MORDECHAI GELDMAN

Mordechai Geldman è nato nel 1946 a Monaco da genitori polacchi sopravvissuti all’Olocausto. La sua famiglia emigrò in Israele nel 1949 e si stabilì a Tel Aviv, dove Mordechai viveva e dove è scomparso nell’ottobre 2021. È uno dei maggiori poeti di Israele e ha iniziato a pubblicare poesie nel 1966. La sua poesia è insieme filosofica, psicologica ed esistenziale. Combina l’ebraico letterario e la lingua di tutti i giorni, compreso anche lo slang. Ha pubblicato 18 libri di poesie, un libro di racconti e 6 libri di saggistica. Dopo la laurea in letteratura mondiale e un master in Continua a leggere →

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‘IL LIBRO DEI LIQUIDI’ DI IRENE SANTORI

‘IL LIBRO DEI LIQUIDI’ DI IRENE SANTORI
Irene Santori, Il libro dei Liquidi-TheBook of Liquids (Nino Aragno Editore, italiano/inglese, traduzione dell’autrice con Elena Buia Rutt)

In una lettera al critico Stefano Agosti, Irene Santori narra una vicenda ad alto valore simbolico. Un giorno immergendosi nel Mar Morto, ovvero in un Mare che si trova “mille e trecento dodici piedi/ sotto al livello del mare”, fa un incontro strano. Una “sconosciuta” le chiede di accompagnarla perché è spaventata all’idea di entrare in acqua: “io l’ho presa per mano e passo passo ce l’ho portata dentro”. Che questo bagno possa significare un valico fra morte Continua a leggere →

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LE POESIE DI UN CRITICO: INTERVISTA AD ALESSANDRO SCARSELLA

LE POESIE DI UN CRITICO: INTERVISTA AD ALESSANDRO SCARSELLA

Inattesa e sorprendente è la raccolta di poesie Corte della Temperanza (MC edizioni) di Alessandro Scarsella che, dopo una lunga e molteplice esperienza di critico e studioso della letteratura, pubblica i versi scritti negli ultimi dieci anni. Nel presentarla, Pasquale Di Palmo parla di “una scrittura polifonica che ricorda, nella sua tessitura ondivaga, le frequenze di un elettrocardiogramma”. Il libro si apre con una sorta di poemetto che muove dalla “certificazione” della morte per risalire via via nelle sezioni successive al senso e alla forza di una vita che, sia pure nella precarietà e nell’approssimazione delle vicende, continuamente si riaccende con i suoi fuochi e i suoi abbagli oltre la malattia. Vita che vive nell’intermittenza dominata da una direttrice intellettuale: la voce della morte. Voce della morte che Continua a leggere →

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RICORDO DI BIANCA GARAVELLI

RICORDO DI BIANCA GARAVELLI

La scomparsa di Bianca Garavelli segna un grave lutto nel mondo delle lettere e della cultura italiana. Ad agosto le era stato diagnosticato il male che non le ha dato scampo. I lettori di “Avvenire” la conoscevano bene, e ne hanno apprezzato nei lunghi anni in cui ha collaborato alla nostra testata (per la quale ha scritto ininterrottamente dal 1989) la voce limpida, chiara, equilibrata, il piglio preciso e insieme vivace con cui accostava libri, autori, temi letterari nei suoi articoli e nelle sue recensioni. Un lavoro prezioso, coltivato in una militanza assidua, in cui si percepiva sottotraccia il radicamento nella serietà della sua formazione filologica. E sostenuto sempre da una precisa Continua a leggere →

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POESIA E FILOLOGIA IN ‘FILO SPINATO’ DI ALESSANDRO FO di Antonio Pane

POESIA E FILOLOGIA IN ‘FILO SPINATO’ DI ALESSANDRO FO

Poeta ormai di lungo corso, Alessandro Fo approda alla sua terza ‘bianca’, Filo spinato (Einaudi) con un cartello che mette sulla difensiva. Ma la poesia eponima (che conclude il libro ed è parzialmente offerta in copertina) parla di una storia le cui spine, invece che sofferenza o morte, portano vita, salvando letteralmente la pelle al nonno-soldato che, maledicendo la sorte per esser rimasto «impigliato in un reticolato», sfugge però alla bomba abbattutasi nel frattempo sulla trincea che agognava raggiungere. In questo senso, lungo le sezioni Ingannare il tempo, Muto carcere e Dei sepolcri, again, il titolo dà il tono a una raccolta insediata sì nel dolore e nel lutto, ma insieme percorsa Continua a leggere →