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LA POESIA DELLA SETTIMANA: PICCOLO

Lucio Piccolo

IL RAGGIO VERDE
Da torri e balconi protesi
incontro alle brezze vedemmo
l’ultimo sguardo del sole
farsi cristallo marino
d’abissi… poi venne la notte
sfiorarono immense ali
di farfalle: senso dell’ombra.
Ma il raggio che sembrò perduto
nel turbinio della terra
accese di verde il profondo
di noi dove canta perenne
una favole, fu voce
che sentimmo nei giorni, fiorì
di selve tremanti il mattino.

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SBARBARO

SBARBARO

Dovendo idealmente allestire un’essenziale antologia della poesia italiana del Novecento, anche un’essenzialissima antologia ridotta a davvero numeratissime voci, io credo che il nome di Camillo Sbarbaro non potrebbe non rientrare nel progetto. Una voce poetica singolarmente alta che ha affidato a pochissime opere ed essenzialmente a un libro scritto e riscritto per tutta la vita come Pianissimo, apparso per la prima volta per le Edizioni della “Voce” nel 1914, la Continua a leggere →

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: RAMAT

Silvio Ramat

COLORI PER UN ANNO: ARANCIONE
La bacca viva esplode fuori campo,
veli di plastica frenano il colpo,
da olivo a olivo una marea di grinze,
qualcosa dalla ragnatela afferra
i filosofi, li prosciuga nell’unica
goccia di sangue del loro cuore.

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LA RICERCA DELLA VERITA’ IN GIANI

LA RICERCA DELLA VERITÀ IN GIANI

Questa forza di pace di Maria Teresa Giani (Biblioteca dei Leoni) disegna il percorso dal sensibile all’io meditante, in una chiave morale, che impegna totalmente l’essere, ma secondo una prospettiva e un metodo che implicano nel rapporto con la realtà l’uso della ragione. Ci si muove dunque su una linea di logos, meditato e sofferto, capace di distendersi nei territori ardui del mistero con l’aiuto del cuore, che è in grado di attingere il soffio segreto non ancora Continua a leggere →

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UNA POESIA DI ACCROCCA MUSICATA DA JOE NATTA

UNA POESIA DI ACCROCCA MUSICATA DA JOE NATTA

Anche gli alberi un tempo erano croci. / Appesi ai rami d’ombra agonizzavano / i miei fratelli, il sole dentro gli occhi. / Perduta era dell’anima l’effigie / umana, sconosciuta ogni parola / era tra i simili, scomparso / tutto dell’uomo il seme e la misura. / Tutto passò in delirio: la memoria, / torbido lago ove affluisce il cuore, / sarà specchio di immagini e di nomi. / Torno a scoprire i morti ad uno ad uno, / incustodite ceneri, a ridire / il nome dei compagno come in una / segreta antologia.

 

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ZANZOTTO FISICO E METAFISICO

ZANZOTTO FISICO E METAFISICO

Notava Eugenio Montale in un suo memorabile intervento dedicato a La Beltà, che in Andrea Zanzotto si esprime “il tragico dissidio tra quella che i cristiani dicono anima e ciò che gli scienziati dicono psiche”. Indicando questo nodo, Montale coglieva nel segno circa attualità e futuri sviluppi dell’opera del poeta, illuminandone tecniche e strategie messe in atto nel rispondere per via scrittoria a tale rilevazione, a tale insopito, rinascente bisogno di Continua a leggere →

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: FREZZA

Luciana Frezza

NOSTALGIA
Chissà in quale
canneto di carta o verde
fantasma errante coorte
falciata alla radice
al di là di quali porte
nell’andito scuro di botteghe
in disuso dietro quale
muro di eluso rione
giace il piccolo corpo
di Amore dopo l’ordita
esecuzione.

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I POEMETTI DI OTTIERI

I POEMETTI DI OTTIERI

Per la prima volta riuniti in un unico volume, i tre Poemetti autobiografici di Ottiero Ottieri Vi amo. L’infermiera di Pisa. Il palazzo e il pazzo (Einaudi, prefazione di Valerio Magrelli) mostrano la continuità che li lega e appaiono ancora più potenti. Sono tre monologhi torrenziali, un’unica confessione estrosa e tragicomica in bilico tra la sanità e la malattia, il privato e il politico, la follia e il desiderio sfrenato. L’ironia è la chiave di questa partitura in tre Continua a leggere →