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IL PARADIGMA DI EVARISTO SEGHETTA

IL PARADIGMA DI EVARISTO SEGHETTA

Il destino poetico di Evaristo Seghetta Andreoli, Il paradigma di esse (Passigli, 2017), è tutto racchiuso in quell’esse, in quell’essere che non vuol decidersi a confondersi con l’avere o scivolare nell’esserci: un verbo che si fa sostantivo e si appoggia alla vita per continuare il suo percorso esistenziale. Scrive Carlo Fini nella sua densa e intuitiva prefazione: «In queste nuove liriche, tuttavia, l’autore approfondisce la sua consolidata vena poetica: il linguaggio, di affascinante creatività, si prosciuga, come attestano l’apparente naturalezza e la scorrevolezza. In questa rinnovata Continua a leggere →

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UN POEMETTO DI CLAUDIA MANUELA TURCO

 

UN POEMETTO DI CLAUDIA MANUELA TURCO

Neraneve e i sette cani (Italic) è il significativo titolo di un lungo poemetto di Brina Maurer, nom de plume di Claudia Manuela Turco, una sorta di diario in versi che, con tocchi intensi dall’accento fiabesco, ci racconta la storia della sua vita dalla nascita alla maturità. Un itinerario non facile, filtrato dal rapporto stabilito, nel corso del tempo, con gli amatissimi cani, specchio delle sue stesse fragilità e devoti compagni di ogni suo passo, incertezza o arresto. Il lettore resterà colpito per l’amore estremo mostrato verso queste creature, unico rifugio d’amore dell’autrice. Se ne Continua a leggere →

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IL PATTO CON LA NATURA IN UMBERTO SEGATO

IL PATTO CON LA NATURA IN UMBERTO SEGATO

La nuova raccolta di poesie di Umberto Segato Specchio in uno specchio riflesso (Edizioni del Leone) è la prosecuzione ideale della precedente, Viaggio a vista. I temi là affrontati, o anche solo accennati, qui vengono approfonditi: il sentimento del tempo, l’inattualità e l’estraneità dell’uomo a un mondo che è pur opera sua, lo sradicamento dalla Storia. L’uomo moderno vive in bilico tra nostalgia e distacco, nostalgia per un’età più felice Continua a leggere →

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GLI IMPERATIVI DI AFFETTO DI CAPRONI

GLI IMPERATIVI DI AFFETTO DI CAPRONI

Giorgio Caproni ha dichiarato, in margine ai Versi livornesi che costituiscono la sezione fondamentale della raccolta del 1959 Il seme del piangere: «Tentar di far rivivere mia madre come ragazza, mi parve un modo, certo ingenuo, di risarcimen­to contro le molte sofferenze e contro la morte». Il titolo dell’opera – dantesco, scrupolosamente citazionale come sarà molti anni dopo, nel 1975, Il muro della terra – è già memoria: memoria lettera­ria, con le sue fedeltà e i suoi inganni iperrealistici. L’epigrafe che apre il libro, comprensiva del sintagma titolativo, chiarisce meccanismi e significati di una sottoscrizione preliminare indi­retta, in apparenza parziale, in realtà protagonistica e Continua a leggere →

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LA POESIA METAFISICA DI MARIATERESA GIANI

LA POESIA METAFISICA DI MARIATERESA GIANI

L’ultima raccolta poetica di Mariateresa Giani, Alle radici del principio (Giuliano Ladolfi Editore), è un libro inquieto, ambizioso e di nobile, provocante inattualità. Un antidoto contro lo spirito dei tempi dell’inconsistenza, affinché il mistero torni a caricarsi di prospettive di senso. Mariateresa Giani, che è nata e vive in provincia di Varese, ha pubblicato finora cinque raccolte di versi, l’ultima delle quali è Alle radici del principio. Già il titolo lo fa presagire, ed è ben vero che qui filosofia, scienza e religione tendono a convergere nell’afflato unitivo che anima Continua a leggere →