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IL CANZONIERE DELL’ASSENZA DI SPAGNUOLO

IL CANZONIERE DELL’ASSENZA DI SPAGNUOLO

“Non immaginavo che l’amore / avesse il potere di sopravvivere anche dopo, / dopo che il suo profilo abbandona le forme / nella nebbia ormai grigia dell’ignoto” (p. 49). Questi versi, posti poco oltre la metà del libro (per cui il libro stesso si richiude come uno scrigno intorno a queste righe), probabilmente ci danno il senso stesso di questo dolente Canzoniere dell’assenza (Kairós) di Antonio Spagnuolo. Un amore che dunque fa assonanza con memoria, e verso la conclusione dello stesso testo quest’altra parola chiave compare con un altro termine topico dell’intera poesia di Spagnuolo, attinente alla dimensione onirica: “Non immaginavo che l’amore / avesse il potere di vertigini Continua a leggere →

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LA VITA IN VERSI DI CARLA BARONI

LA VITA IN VERSI DI CARLA BARONI

“Oggi comincio un diario un po’ speciale, / lo scrivo in poesia perché le rime / sono per me la vita, il mio potere / di vincere la noia e dare un senso / a un’esistenza priva d’ogni gioia” (22 novembre 2004). In quest’esordio proemiale che la retorica d’un tempo indicava come proposizione all’ultima sua raccolta Scampoli di vita (The Writer), Carla Baroni professa immediatamente  la sua intenzione,  che si traduce in atto nella presente silloge: scrivere un diario in versi, visto che la poesia è, semplicemente, la sua ragione di vita, il suo pane quotidiano. Il suo canto – di redenzione Continua a leggere →

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LE PROSE POETICHE DI RITA PACILIO

LE PROSE POETICHE DI RITA PACILIO

[…] La fatica. La penna rossa. La penna blu. La tastiera. Il confronto. La dedizione all’arte visionaria. L’emancipazione e lo scorporamento dalla tradizione. È per questo motivo che, L’amore casomai (La Vita Felice) di Rita Pacilio, lo chiameremo Amore. Il lettore scoprirà che possono esserci racconti di dieci righe all’interno di un compiuto preciso e reale: dal punto focale della vista ai pochi centimetri palmari del cono sulla pagina. Spazi. Respiri. Corsivi. Musicalità. Memoria collettiva. Identità. Ipertempo che allude al casomai del titolo. Inizialmente mi Continua a leggere →

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DOMUS AUREA DI EUGENIO REBECCHI

DOMUS AUREA DI EUGENIO REBECCHI

Il tόpos di questa poesia di Eugenio Rebecchi Domus Aurea (Blu di Prussia) – sebbene allegoricamente contrassegnato dalle pareti e dalle pertinenze di un’abitazione – non è un luogo chiuso, circoscritto voglio dire. Al contrario, il suo è uno spazio che tende ad espandersi, ad abbattere gli steccati affinché, nella casa, entri la luce ed affacciandosi al balcone si veda “il sole in bicicletta” mentre “(scivola) / lungo muri di cielo / colorati di blu.” I riflessi, allora, danno vita alle ombre, penetrano negli interni e la Domus diventa Aurea proprio perché dorati sono i Continua a leggere →

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GLI ELOGI DI FRANCA ALAIMO

GLI ELOGI DI FRANCA ALAIMO

È notorio come nel mondo latino l’elogio avesse un carattere commemorativo o celebrativo e una lapidaria brevità, dato che per lo più veniva scolpito  sulle tombe,  su stele votive o su monumenti oppure lo si  scriveva sulle immagini degli antenati, per elencarne le imprese e le virtù. In epoca medievale, invece, pare che i poeti abbiano cominciato a cimentarsi nell’elogio affrontando  temi più bassi, o addirittura negativi, comunque certamente insoliti rispetto al passato. E, più vicini a noi, anche scrittori e poeti come Leopardi, Gadda, Eco, hanno mostrato come, con un certo Continua a leggere →

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L’AFFRESCO D’INSIEME DI SUSANNA PIANO

L’AFFRESCO D’INSIEME DI SUSANNA PIANO

Apprezzo lo splendido Light Room 851.92 (Aragno Editore) di Susanna Piano, avendolo letto con piani sovrapposti e intrecciati, per l’abilità fisiologica, la sensibilità espressiva e la giovanilità della sua scorrevolezza concettuosa, quasi perentoriamente epigrammatica (come la 128.1 “questo corpo è la stanza / dove l’anima danza” o la 129 “scende la vita / pioggia discesa / tuttora invisibile / rimane l’ascesa” o ancora la 152 “nascosto / in un abbraccio delle labbra / sta il bacio: / zittisce, ogni parola tace / ed il suo silenzio è brace”). La 910.92 adombra cadenze addirittura Continua a leggere →

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DATITÀ DI GIOVANNA FRENE

DATITÀ DI GIOVANNA FRENE

Diciotto anni dopo la prima edizione per Manni, grazie al lavoro encomiabile dell’editore Danilo Mandolini di Arcipelago Itaca, viene ristampata l’opera in versi Datità di Giovanna Frene (Arcipelago Itaca), arricchita oggi come allora da una post-fazione di Andrea Zanzotto. Il quale, senza mezzi termini, avvicina la lingua poetica di Frene al linguaggio scultoreo del Canovavicinissimo conterraneo, per il quale la forma non fu mai rappresentazione,  proiezione o «doppio» della cosa, ma  la cosa stessa sublimata, trasposta dal piano dell’esperienza sensoria a quello Continua a leggere →