“MANCANZE” DI ALESSANDRO FO
Nello sguardo di un suo personaggio (e nella propria scrittura) Antonio Pizzuto vedeva «qualcosa prossima alla preghiera, che dei voli è l’estremo». Me ne son ricordato scorrendo Mancanze (Einaudi), con il quale Alessandro Fo festeggia le nozze d’argento con la poesia (il suo esordio risale infatti al 1989, sotto le insegne dell’indimenticabile Vanni Scheiwiller, con la breve silloge Le cose parlano, ospite di 7 poeti del premio Montale), suggellato dall’ascensione di un palloncino «fatto a coniglio blu». Il tema della preghiera riconduce alla fase ‘religiosa’ della poesia dell’autore, annunciata nella sezione conclusiva del gemello Corpuscolo (Einaudi, 2004), quel Libro d’oro che ora costituisce, con incremento di undici ‘pezzi’, l’anta sinistra di un trittico completato al centro dal quadro musicale e modicamente profano di Il tono blu (variazioni Chopin) e a destra dalle variegate Figure d’angeli (il collegamento Continua a leggere →