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LA POESIA DELLA SETTIMANA: GIULIANO DEGO

Giuliano Dego
DACHAU
A Dachau il vento ha depositato
nell’eterno riposo
la selce, il quarzo, l’arenaria
insieme al carbone di uomini vivi.
Non però il ricordo
dei predatori di razza
il cui gallo crestuto
domina ancora questi avanzi
di faccende
…per così dire umane.

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: ROBERTO PAZZI

Roberto Pazzi
L’ACQUA
Quando ho sete faccio scorrere
a lungo l’acqua, vorrei poterla
bere più fresca, sempre più fresca.
Mi è capitato di non potermi decidere
e rimanere col bicchiere vuoto in mano,
pensando all’acqua che berrei
se attendessi ancora un po’.
È una differenza così leggera,
da riempire il mare nell’attesa:
c’è qualcosa di così mortale
nell’acqua, che ieri ho tremato
sentendo un bambino dire “ho sete”.

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RUFFILLI E I PERSONAGGI DEI ROMANZI

RUFFILLI E I PERSONAGGI DEI ROMANZI

Se Paolo Ruffilli non avesse scritto, a conclusione del Prologo di Maschere e figure. Repertorio dei tipi letterari (Il ramo e la foglia, Roma 2023), che le opere narrative da lui messe in campo giungono fino alla metà del Novecento e non oltre, si sarebbe tentati di includere nel repertorio dei tipi il protagonista del suo romanzo del 2011, L’isola e il sogno (Fazi Editore). Ma sotto quale voce classificarlo? L’insoddisfazione di Ippolito, la sua erranza mentale alla ricerca d’altro, di un nesso tra esperienza e sogno, suggerirebbero un modello di irresoluto, di nichilista, comunque non estraneo alle vicende della realtà attiva e storica. Ma che si perde in un galleggiamento esistenziale nell’isola che fa da scenario al maturare del nucleo drammatico del suo pensiero ipertrofico – e isola è emblema di instabilità e Continua a leggere →

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LA POESIA DI GIOVANNI SATO

LA POESIA DI GIOVANNI SATO

L’ormai trentennale percorso letterario dell’autore riserva a ogni nuova opera delle sorprese. Giovanni  Sato è nato a Padova nel 1958 ed è oculista specializzato nella riabilitazione visiva dell’ipovisione: sembra che tra luce e poesia vi sia uno stretto rapporto, come se la poesia portasse in sé la luce aprendoci successivi spazi. Ciascun libro di Sato si connota per una sua cifra personale, partendo spesso da un tema, che poi viene variato con una capacità metamorfica non comune. La poesia dunque è mutazione, pur restando ancorata a un principio la cui forza propulsiva si esplica nella parola. La Completezza del Mare (Raffaelli Editore) ci introduce in un mondo equoreo nel quale, in forma di simboli, e non solo, si svolgono ‘storie’ racchiuse persino in poche linee. Difatti, una peculiarità del Continua a leggere →

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L’AURORA BOREALE DI THEODOR DÄUBLER saggio di Paolo Ruffilli

L’AURORA BOREALE DI THEODOR DÄUBLER saggio di Paolo Ruffilli

Nel poema L’aurora boreale (Prima parte, Mediterraneo, a cura di Luigi Garofalo, collana Firmamenti, Marsilio Editori), la poesia di Theodor Däubler vive costantemente in una dimensione visionaria («Con esangui e tenui immagini della memoria avita / E altri doni dello spirito, accorti, moltiplicati in testa, / Possiamo rappresentarci la visione»). Pur partendo dai dati reali, a giocare la carta vincente è l’immaginazione, nella considerazione che per lui immaginare non è un occasionale e generico fantasticare, ma il dare corpo di immagine a ciò che si arriva ad intuire. Ed è pure, radicato a certi riferimenti concreti di un realismo perfino materialistico, ipotizzare un sistema complessivo secondo quanto la sensibilità profonda suggerisce all’intelligenza. Si costruisce così una cosmogonia personale, nella quale l’autore reimmagina in chiave lirica tutto ciò che vede, sente e tocca, facendo rifluire l’insieme dentro l’intuizione e la teoria di un “sistema” complesso e assoluto. Däubler è prima di tutto poeta, nel senso di Continua a leggere →

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SULLA POESIA DI GIULIO DI FONZO

Sulla poesia di Giulio Di Fonzo

Giulio Di Fonzo, Il mattino ritrovato (Croce Editore). Nell’intervista rilasciata poco dopo l’uscita di Poesie. 1992-2018 Di Fonzo ha precisato: «Non amo la poesia che si confonde con la prosa o si lascia andare a incontrollate effusioni interiori o a sterili giochi verbali». In effetti, come ho rilevato in altre occasioni, la poesia di Di Fonzo si è ricavata in questi anni un posto tutto suo, lontano dal facile andamento prosastico o dalle spericolate acrobazie verbali di tanta poesia odierna che spesso riesce solo a suscitare un vuoto effetto di stupore, una breve meraviglia perlopiù priva di reali contenuti e, dunque, più preoccupata della forma che del senso di un’avventura poetica. Più ancorato ad una poesia di tipo tradizionale o classico, Di Fonzo affida ad un bagaglio rigoroso e discreto di artifici Continua a leggere →

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: COZZOLI

Vittorio Cozzoli
INVERNO
Non da pettirossi questo del ’23,
non è inverno da cinciarelle e codibugnoli,
ma da corvi, gazze e colombacci. In volo
e in sosta loro, i dominanti. E dei passerotti,
che lenti dondolano sugli steli? Quasi persa
la memoria. Come può succedere questo?
E che uno perda quella del bene, e mai
chieda cosa distingue il bene dal male?
È questa la storia delle cose? Ah, noci,
nocciole e mandorle, come ben protetto
tenete il vostro buono, nascosto.