Patrizia Cavalli
PER POI SCOPRIRE
(…) Per poi scoprire
che il piacere non ha porte
e che se mai le avesse
stanno aperte, che potevamo
allora rimanere fuori
sfornite e arrese tutte due
alla pari, giocando io
alla porta e tu alle chiavi.
LA POESIA DELLA SETTIMANA: PATRIZIA CAVALLI
INTERVISTA DI POETIPOST68 A MAURIZIO CUCCHI
INTERVISTA DI POETIPOST68 A MAURIZIO CUCCHI
Hai avuto delle madri e dei padri in poesia, o nel corso della tua formazione?
Intanto, come mi è già capitato di dire, un maestro deve essere tale non solo perché lo trovi sui libri ma perché puoi avere con lui un rapporto diretto, uno scambio continuo e concreto. Quando ero giovane, ho avuto la fortuna di incontrare alcuni poeti come Vittorio Sereni e Giovanni Raboni, Giovanni Giudici e Giancarlo Majorino, ma anche Nelo Risi e Andrea Zanzotto sui quali mi sono laureato. Sono stati dei maestri e dei punti di riferimento ai quali sono Continua a leggere →
CONTRO LE RESISTENZE DELLA QUOTIDIANITÀ
CONTRO LE RESISTENZE DELLA QUOTIDIANITÀ
Mariateresa Giani : L’integrità del mondo (Edizione Contatti). Un impegno ad infrangere le resistenze inclementi della quotidianità, sempre pronta a travolgere il travaglio del pensiero come fonte incandescente di creatività e vertigine limpida per il tratteggio del mistero, si svela con incisione in queste agili pagine impregnate di pregevole poesia. Mariateresa Giani intinge tra “frantumi di vetro/ opaco, le parole” per farne brace nella contemplazione e spuma nello scorrere delle stagioni. Cercando di ritrarre l’attuale condizione mondiale, incapace di ritrovare il senso Continua a leggere →
SBARBARO: Talora nell’arsura della via
SBARBARO: Talora nell’arsura della via
“Talora nell’arsura della via” dall’apparente tema in sintonia con l’opprimente caldo della nostra estate, questa poesia di Camillo Sbarbaro è molto, molto altro e di più e di un’ attualità sorprendente benché scritta più di cento anni fa (1914). Testo notevole nel nostro Novecento Italiano egemonizzato in quegli anni da un Dannunzianesimo dilagante: “Talora nell’arsura della via / un canto di cicale mi sorprende. / E subito ecco m’empie la visione / di campagne prostrate nella luce… / E stupisco che ancora al mondo sian / gli alberi e l’acque / tutte le cose buone della terra / che bastavano un giorno a smemorarmi… / Con questo stupor sciocco l’ubriaco / riceve in viso l’aria della Continua a leggere →
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