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‘CAMPO 87’ DI CLAUDIO PAGELLI

‘CAMPO 87’ DI CLAUDIO PAGELLI

Campo 87  (Puntoacapo) – titolo della nuova raccolta poetica di Claudio Pagelli (Como, 1975) – fa riferimento al comparto, in seno al Cimitero Maggiore di Milano, dove sono state interrate molte persone decedute a seguito della pandemia del Coronavirus, corpi riferiti, nella maggior parte dei casi, a persone che non avevano cari né familiari. Si tratta di un’opera poetica bipartita, per linguaggi, dal momento che Pagelli ha deciso di proporla anche in dialetto milanese – sulla tradizione aulica del dialetto lombardo che da Porta transita per Tessa e conduce a Franco Loi, recentemente scomparso – con, a fronte, il testo in lingua nazionale. La versione in dialetto meneghino è curata da Giovanna Continua a leggere →

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CURCI: VENT’ANNI DI VERSI

CURCI: VENT’ANNI DI VERSI

La sensazione che il presente sia inafferrabile, ben prima di essere consacrata come verità ecumenica dall’emergenza sanitaria, avrà sfiorato molti di noi; lo suggerisce il fatto che da un po’ di tempo non riusciamo a definirci se non in riferimento a un passato a cui abbiamo avuto la ventura di sottrarci o sopravvivere: siamo una società post-moderna, post-democratica, post-ideologica, forse già post-umana, e tra breve (si spera) post-pandemica. Ma chissà che proprio questo presente sgusciante, così abile nel disattendere i nostri bisogni di cristallizzazione, non sia poi il tempo più adatto alla poesia: se non dovesse aiutarci a mettere a fuoco le cose, la parola poetica potrà comunque darci una mano a guardare il nostro tempo da una prospettiva diversa, in cui l’oggi è solo una delle infinite linee che Continua a leggere →

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RUFFILLI: L’INCESSANTE RAPPORTO CON “LA RESISTENZA DELLE COSE” di Alberto Casadei

RUFFILLI: L’INCESSANTE RAPPORTO CON “LA RESISTENZA DELLE COSE” di Alberto Casadei

Con Le cose del mondo (Mondadori) Paolo Ruffilli arriva a un punto altissimo della sua parabola poetica, che in qualche misura è qui riassunta e sublimata. Non sarà quindi inutile ripercorrerne innanzitutto alcune tappe, prima di arrivare a esaminare quest’ultima raccolta. Ai suoi esordi, nei primi anni Settanta, la poesia di Ruffilli si disponeva lungo un asse che, pur partendo da eventi storici riconoscibili (per esempio i conflitti del periodo della guerra fredda), conduceva verso territori quasi ermetico-surrealistici (“scoppia / in stormi di anitre / la notte decapitata”: La quercia delle gazze, Forum 1972). Per vari anni questa cifra sembra l’unica adatta a difendere un’idea di poesia lontana dalle neoavanguardie eppure fortemente intrisa di sperimentalismo linguistico: già si distinguono i tratti che Continua a leggere →

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: MONTALE

EUGENIO MONTALE

Ho sceso, dandoti il braccio
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno milioni di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

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LUZI TERRESTRE CELESTE

LUZI TERRESTRE CELESTE

Da sempre la poesia di Mario Luzi ha saputo coniugare terrestre e celeste, visibile ed invisibile: versi, i suoi, che riproducono in fogge mirabili – trascoloranti dallo sconcerto e lo sgomento alla letizia, dalle interrogazioni più drammaticamente dubitanti alla certezza – una dizione incircoscritta del mondo, dell’esistente. La poesia «nell’opera del mondo»: nella natura come nel farsi storico degli eventi. Un’unica appartenenza intima e umanamente incaricata che dà voce, nel mistero, alla volontà dell’universo a vivere e rivivere attraverso la «trasformazione», il «mutamento», e insieme all’inverarsi di un senso, a quell’adempiersi insindacabile e segreto che costituisce la sua legge profonda. Memoria e storia vengono così ad assumere in Luzi significati di assoluto rilievo, mentre il tema Continua a leggere →

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CHIOSI: DOPO LA MAREA DEI GIORNI

CHIOSI: DOPO LA MAREA DEI GIORNI

Maria Luigia Chiosi, Dopo la marea dei giorni (Biblioteca dei Leoni). Già nella sua passata produzione, e in particolare nella precedente raccolta di versi “L’estate che non fiorisce”, Maria Luigia Chiosi aveva caratterizzato la sua poesia nel senso di un’attenzione sempre vigile alle reazioni morali di fronte ai fatti e alle circostanze della storia e della vita, mirando a tradurre in trama linguistica ritmico-modulata una vena meditativa intelligente e coinvolgente. In questo Dopo la marea dei giorni, che raccoglie i versi degli ultimi anni, mossa da stimoli etici tuttavia mai prevalenti sull’ispirazione, la poesia della Chiosi aggiorna ulteriormente i suoi intenti percorrendo con Continua a leggere →

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NEL MARE DEL SENSO DI VAILATI 

NEL MARE DEL SENSO DI VAILATI

Alessio Vailati, Il moto perpetuo dell’acqua (Biblioteca dei Leoni). C’è un saggio di Michel Butor dal titolo emblematico: “Claude Monet o il mondo capovolto”. L’autore si sofferma sulle superfici liquide della pittura di Monet, e in particolare sul riflesso delle acque come qualcosa che fa sì che l’oggetto specchiato si candidi a depositario dell’enigma: il riflesso è principio di separazione che innesca una osservazione puntuale di ciò che è raffigurato nella porzione alta della tela. Nell’acqua, nella rappresentazione capovolta, si scioglie il nodo semantico Continua a leggere →

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 L’UMANITÀ DEGLI ANIMALI

 L’UMANITÀ DEGLI ANIMALI

Claudia Manuela Turco (a cura di), Bellezza senza vanità. Poesie d’amore per gli animali (Macabor). Prefazione. Da tanti anni al centro del mio lavoro letterario ci sono l’umanità degli animali e l’animalità dell’uomo, come si evince da diversi titoli di miei libri (Glenn amatissimo – Il cane che mi salvò la vita, Il Ciliegio, 2013; Lord Glenn – L’anima di  Byron nel cuore di un cane, Biblioteca dei Leoni, 2014; Neraneve e i sette cani – Storia di antiche violenze, Italic, 2018). Tutto il mio tempo è scandito dalla presenza del cane: i miei occhi cercano continuamente i suoi, i suoi occhi cercano i miei. Prima Glenn (Lord Glenn), poi Mughetto (Mr. Mughy), ora Nina. Tutti e tre mi hanno salvato la vita e molte volte. Con ognuno di loro, un mondo diverso, ma sempre, a suo modo, un mondo di perfezione. E grazie a loro Continua a leggere →

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UNA POESIA PER DANTE 3


UNA POESIA PER DANTE 3
Alessandro Agostinelli, Pier Luigi Ambrosini, Raffaella Bettiol, Donatella Bisutti, Stefano Bottero, Alfredo Alessio Conti, Roberto Dall’Olio, Ottaviano De Biase, Prisco De Vivo, Antonio Donadio, Giampaolo Giampaoli, Sonia Giovannetti, Giuseppe Iuliano, Francesca Luzzio, Valeria Massari, Riccardo Minissi, Renato Minore, Roberto Pacifico, Rita Pacilio, Massimo Parolini, Gerardo Passannante, Roberto Pazzi, Susanna Piano, Andrea Rompianesi, Anna Santoliquido, Giovanni Sato, Lilia Slomp, Claudia Manuela Turco, Sandro Varagnolo, Stefano Vitale, Giovanni Zamponi Continua a leggere →