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LA POESIA DELLA SETTIMANA: ELSA MORANTE

Elsa Morante
ADDIO
Segreta, lo so, è la stanza
del prezioso cuore ch’io cerco.
Lungo e incerto il viaggio fino al nido
di questa civetta-fenice.
Inesperta son io,
compagno né guida non ho,
ma giungerò alla camera felice
del mio bell’idolo.
Addio, dunque, parenti, amici, addio!

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LA POESIA DI ELISA DONZELLI

LA POESIA DI ELISA DONZELLI

La poesia di Elisa Donzelli  vive nell’ottica della rassegna dei dati autobiografici, del loro incrocio e delle loro combinazioni. Di qui appunto il titolo Album (Edizioni Nottetempo, Premio Metauro 2022), una sorta di quaderno degli appunti, delle notazioni maggiori e marginali, dei depositi del sapere, delle accensioni, degli umori e dei malumori, dei frammenti di ricordo, degli stati rimossi e delle sensazioni. Non solo nella sezione che dà il titolo al volume ma lungo l’intero libro, si distende l’album della personale condizione (“privata” eppure dalle valenze inevitabilmente universali) che ricompone nella sua analisi programmatica il senso di una vita che ci trascina a mete magari non desiderate, fuori da ogni  possibile piano di organizzazione e di sistemazione, eppure dietro a un impulso Continua a leggere →

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: SABRINA GALLI

Sabrina Galli

MALINCONICI FOTOGRAMMI

Semplice, come torrenti vitali affluiscano
nei vegeti pendagli degli alberi.
Semplice, come le foglie d’autunno
periscano fiere agli accesi colori,
prima che la terra nel tempo
assorba le rossastre cromie.
Semplice, come il vento di frammentati
ricordi insabbi gli occhi degli uomini,
prima che la vita nel tempo
assimili malinconici fotogrammi.

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POESIA COME DIALOGO IN RISCICA

POESIA COME DIALOGO IN RISCICA

La scrittura poetica come dialogo ovvero – secondo l’etimologia greca – pensiero che si fa parola rivolgendosi ad un ‘alter’, che è insieme se stesso e di volta in volta l’essere amato, la vita, la natura e infine la parola poetica, definita dall’autrice “spazio senza tempo dove riposare l’anima”, anche se, come afferma subito dopo, “non dà pace l’imperfezione della poesia”. Questo il senso del titolo della raccolta di Patrizia Riscica, Dialoghi imperfetti (Biblioteca dei Leoni), un originale susseguirsi di versi in forma di colloquio radente, fascinoso ed impietoso insieme, lungo i contorni esistenziali dell’autrice e dell’umanità, contorni sospesi tra il desiderio di vivere pienamente e gli Continua a leggere →

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“LA CASA DEL TIGLIO” DI DONADIO

“LA CASA DEL TIGLIO” DI DONADIO

I figli somigliano per più di una ragione alla poesia. Bisogna averne cura; sopravvivono a noi, ma stranamente ci preesistono; infine, pur nello scrupolo dell’educazione o del lavoro di lima, non sapremo mai con esattezza come e quando finirà il nostro compito. La casa del tiglio di Antonio Donadio (Puntoacapo) è la cronaca di un sogno divenuto cura e di una cura fattasi sogno: quello di una paternità che va ben oltre l’aspetto biologico e supera persino quello meramente affettivo. In un’epoca di trattati, manuali, tecnicismi educativi e trasbordanti psicologismi, ecco un libro di poesia che sa presentare al lettore la genitorialità come categoria dell’anima. Una genitorialità che Continua a leggere →

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: GIANI

Maria Teresa Giani
PER SENSI INTERNI
Come un luminoso raggio erompe
nel cielo aperto da dietro cumuli
cupi, così, oltre l’occhio spento,
sprigiona la vista interiore
quella segreta luce di bellezza
che il Custode del mondo racchiuse
in ogni cosa; e, dentro la chiocciola
recondita dell’orecchio ottuso,
coglie l’udito profondo l’eco
di una voce che chiama per nome.

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: LUCIO ZINNA

Lucio Zinna
SCILLA E CARIDDI
Si fonde nella memoria l’aritmetica
di questi viaggi terramare aritmiche
micro-evasioni toccate e fughe
per vagoni-cuccetta. E notturni
traghetti singhiozzanti manovre
peloritani oblò giovanili graffiti.
L’ascensione al master reunion
la Madonnina che s’affianca (vos
et ipsam civitatem) la sigaretta
accesa tra Scilla e Cariddi
(Circe scomparsa il ponte-miraggio)
né in cielo né in terra avverto
distante la casa – nell’arcipelago
più facilmente mi percepisco
frammento di cosmo – tra Scilla
e Cariddi con un’arancina e una birra.