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LA POESIA DELLA SETTIMANA: FRANCESCO PIEMONTE

Francesco Piemonte
Luce del Paesaggio
vieni a lenirmi ancora luce del paesaggio
invocazione sempre portata dentro
fatti più vicino, più tangibile, corpo verde
confine sognato, orizzonte amato,
appartenenza di anni sempre nuova
presenza per noi, segnale confidente
Resta – definito, indefinito

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RICORDO DI MORDECHAI GELDMAN

RICORDO DI MORDECHAI GELDMAN

Mordechai Geldman è nato nel 1946 a Monaco da genitori polacchi sopravvissuti all’Olocausto. La sua famiglia emigrò in Israele nel 1949 e si stabilì a Tel Aviv, dove Mordechai viveva e dove è scomparso nell’ottobre 2021. È uno dei maggiori poeti di Israele e ha iniziato a pubblicare poesie nel 1966. La sua poesia è insieme filosofica, psicologica ed esistenziale. Combina l’ebraico letterario e la lingua di tutti i giorni, compreso anche lo slang. Ha pubblicato 18 libri di poesie, un libro di racconti e 6 libri di saggistica. Dopo la laurea in letteratura mondiale e un master in Continua a leggere →

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‘IL LIBRO DEI LIQUIDI’ DI IRENE SANTORI

‘IL LIBRO DEI LIQUIDI’ DI IRENE SANTORI
Irene Santori, Il libro dei Liquidi-TheBook of Liquids (Nino Aragno Editore, italiano/inglese, traduzione dell’autrice con Elena Buia Rutt)

In una lettera al critico Stefano Agosti, Irene Santori narra una vicenda ad alto valore simbolico. Un giorno immergendosi nel Mar Morto, ovvero in un Mare che si trova “mille e trecento dodici piedi/ sotto al livello del mare”, fa un incontro strano. Una “sconosciuta” le chiede di accompagnarla perché è spaventata all’idea di entrare in acqua: “io l’ho presa per mano e passo passo ce l’ho portata dentro”. Che questo bagno possa significare un valico fra morte Continua a leggere →

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LE POESIE DI UN CRITICO: INTERVISTA AD ALESSANDRO SCARSELLA

LE POESIE DI UN CRITICO: INTERVISTA AD ALESSANDRO SCARSELLA

Inattesa e sorprendente è la raccolta di poesie Corte della Temperanza (MC edizioni) di Alessandro Scarsella che, dopo una lunga e molteplice esperienza di critico e studioso della letteratura, pubblica i versi scritti negli ultimi dieci anni. Nel presentarla, Pasquale Di Palmo parla di “una scrittura polifonica che ricorda, nella sua tessitura ondivaga, le frequenze di un elettrocardiogramma”. Il libro si apre con una sorta di poemetto che muove dalla “certificazione” della morte per risalire via via nelle sezioni successive al senso e alla forza di una vita che, sia pure nella precarietà e nell’approssimazione delle vicende, continuamente si riaccende con i suoi fuochi e i suoi abbagli oltre la malattia. Vita che vive nell’intermittenza dominata da una direttrice intellettuale: la voce della morte. Voce della morte che Continua a leggere →