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LA POESIA DELLA SETTIMANA: SATO

Giovanni Sato
ALBERO
Albero d’illuminanti parole,
al fronte dell’avvio ti scrivo:
denso d’improvvisi fiori
ti sento ogni mattino
volgere il tuo pensiero
al giardino che circonda il tuo cuore.
Albero cui il mio amore volse
le sue braccia attorno alla cinta
e restando colma dell’intenso
ne colse di te l’essenza
su di me tradotta in baci.
Fino al bordo antico
del Ponte che le meraviglie colse
dei nostri germogli.

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LE COSE DEL MONDO DI RUFFILLI

LE COSE DEL MONDO DI RUFFILLI

Paolo Ruffilli con la sua ultima raccolta “Le cose del mondo” 1978- 2019 (Mondadori) ci consegna un’opera caratterizzata da forte compattezza, prova di una fedeltà a se stesso – alla propria idea di poesia – mantenuta inalterata per oltre quarant’anni.

“Romanzo di formazione autoironico“ così  Giuseppe Pontiggia definì la raccolta “Piccola Colazione” del 1987: tale definizione si attaglia perfettamente a “Le cose del mondo”. Nella nuova raccolta i ricordi dell’infanzia, i rapporti con la figlia adolescente, le cose e gli oggetti evocati,  sono resi con una grazia del dire, una leggerezza delle espressioni e dell’immagini che scaturiscono da versi rigorosamente brevi e che tendono all’oggettivazione delle emozioni e delle Continua a leggere →

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: ZAMPONI

Giovanni Zamponi
SOPRA UNA BORSA DA MEDICO A RIPOSO
Oggi ho riaperto questa borsa antica
chiusa per sempre tre anni e mezzo fa;
logora è un poco, forse da fatica,
e in giro insieme a me più non verrà.
Sfigmo, fonendo, martelletto… dica
trentatré, per favore, e adesso àaaa!
Lei mi sogguarda tacita e pudica,
sa molte cose ma non parlerà.
Biglietti sparsi, alcuni col mio nome,
ricette personali, penne, guanti,
gaggi ora cari di chissà chi omaggio.
Medito e penso, prigioniero e ostaggio
di nostalgie e ricordi – e sono tanti;
vorrei tornar colà, ma non so come.

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POESIA IN PROSA

POESIA IN PROSA
La poesia in prosa è la poesia scritta in forma di prosa anziché in versi, dunque senza le interruzioni di riga, pur preservando qualità poetiche come immagini, compressioni, ripetizioni, rime, frammentazioni, paratassi, salti analogici, metafore e altre figure retoriche, oltre alla musicalità. La pratica comincia dall’haibun di Bashō nel Giappone del XVII secolo e arriva alla poesia in prosa nella Francia e nella Germania dell’inizio del XIX secolo. I romantici tedeschi possono essere considerati come i precursori della poesia in prosa, che tuttavia prese forma davvero in Francia con Maurice de Guérin e più tardi con Charles Baudelaire, Arthur Rimbaud e Stéphane Mallarmé, e continuò nel XX secolo con scrittori come Max Jacob, Henri Michaux, Gertrude Stein e Francis Ponge. Ha avuto Continua a leggere →

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: CAVICCHIA

Daniele Cavicchia
SEI D’AUTUNNO
Sei d’autunno e mani maculate
non più replica, baratto o un divenire;
una stasi, un albero in attesa del boscaiolo
incurante delle tue radici.
E se ricevi una lettera temi di aprirla
per timore di un dolore o di parole delicate
decidi di riporla in un cassetto
lasciando agli altri il compito di leggerla
e non chiedi chi sarà quel qualcuno
come se il postino avesse sbagliato porta
giacché il mittente sarebbe anonimo
e la scrittura ti sarebbe sconosciuta.
E quando il cassetto sarà pieno
le brucerai in giardino perché il vento
disperda la cenere nella memoria delle foglie,
ma la domanda è sempre lì
come un testamento da completare.
Ogni cosa ha fine nel riposo forzato di un sorriso.

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VIA CRUCIS AL COLOSSEO DI MARIO LUZI

VIA CRUCIS AL COLOSSEO DI MARIO LUZI

“Non era solo un dubbio di insufficienza e di inadeguatezza, era anche di più il timore che la mia disposizione interiore non fosse così limpida e sincera quanto il soggetto richiedeva”. Questa la schietta confessione di Mario Luzi nell’accingersi, su invito di Giovanni Paolo II, a un commento in versi sulla Passione del Venerdì Santo per la Pasqua del 1999. E quello di Luzi sarà un Cristo spogliato del divino, un Cristo umano, assai dolente, dilaniato dal dolore, dal dubbio, dalla solitudine fino all’estremo atto di lasciarsi andare quasi al fallimento della missione che le Scritture avevano annunciato. Gesù, nella tribolazione della via Crucis, confida al Padre la sua angoscia e i suoi Continua a leggere →

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: SPAGNUOLO

Antonio Spagnuolo
FILI
Ho appreso il canto argentato della sera
con la semplice follia delle mie nostalgie
ricamate con fili d’argento alle pareti.
Ripetono un sussurro fianco a fianco
nel tepore della malinconia,
tra le porte che si affacciano sul nulla
e gli armadi ormai vuoti.
Fra la nuda verità che si attorciglia
su se stessa e il profilo che esclude confini
riprender fiato è come spaccare il cuore!
La voce rotonda che mi attende,
spogliata dalle pieghe del pensiero,
cede al ricatto del silenzio,
metallico nell’oscurità della storia,
chiuso nella sua essenza come rosa pesante.