0

ROCCO SCOTELLARO, IL CENTENARIO DELLA NASCITA

ROCCO SCOTELLARO, IL CENTENARIO DELLA NASCITA

È  fatto giorno, siamo entrati in giuoco anche noi / con i panni e le scarpe e le facce che avevamo.”  Versi arcinoti di Rocco Scotellaro richiamati da Carlo Levi nella presentazione al volume postumo. “È fatto giorno” (1954), pochi mesi dopo l’improvvisa prematura morte del giovane poeta lucano. Versi come pietre di uno sperato, agognato riscatto di un popolo dimenticato, relegato ai margini del vivere sociale.  Essere finalmente “entrati in giuoco” del grande ritmo vitale e sociale della neonata Repubblica Italiana.  Ma questi Ultimi sono entrati in gioco non da vittime dolorose e piangenti, ma fieramente “con i panni e le scarpe e le facce” di sempre. Nulla è mutato in loro. È questo che fa di Scotellaro un poeta “diverso” da altri poeti lucani/meridionali. Non indossa l’abito della festa per Continua a leggere →

0

LA POESIA DELLA SETTIMANA: PAOLO OTTAVIANI

Paolo Ottaviani

UN DIO
Non io ma un dio talvolta
produce il verso misterioso
e nell’oceano che s’apre
tra una parola e un silenzio
festoso navigo e attento.

0

LA POESIA DELLA SETTIMANA: MAURIZIO CUCCHI

Maurizio Cucchi
A VOLTE INVECE LA COMPOSIZIONE
A volte invece la composizione
ci assorbe nella sua distratta
eleganza semplice così mi chiedo
se sia il caso o la mano
a presiedere infallibile
eppure misteriosa il gioco
sempre compostissimo
di queste insondabili armonie.

0

EMBLEMI ROMANZESCHI

EMBLEMI ROMANZESCHI

Come in altre occasioni, anche con Maschere e figure. Repertorio dei tipi letterari di Paolo Ruffilli (Il ramo e la foglia, Roma 2023) siamo di fronte a un saggismo che si distingue per essenzialità e misura, che chiarisce un contesto mai perso di vista e sorprende l’elemento di novità, sommergendolo, senza opprimerlo, delle emozioni che attraversa. Giunti alla fine dei tempi, al susseguirsi di incoerenti frammentazioni e disarticolazioni, Ruffilli intravede la necessità di una testualità forte che arrivi alla cosa, fatta di valutazioni ingenerate da una intelligenza critica strutturante e non relativista, alla cui origine c’è un esercizio non compiaciuto e non concepito come esercizio di stile o veicolo di associazioni fantastiche. Ed è proprio questa consapevolezza metodologica della distanza dal testo ad Continua a leggere →

0

LA POESIA DELLA SETTIMANA: SUSANNA PIANO

Susanna Piano
CHANSON DU CIEL INTERIEUR
Si è rovesciato il cielo
dentro questo bicchiere
e a guardarlo sprofondo.
È un abisso, un gorgo
o una specie di amore?
Rovesciato dentro agli occhi
di quelli che amano
forse è un cielo interiore.

1

VOCI DELLA POESIA ITALIANA DEL NOVECENTO saggio di Paolo Ruffilli

VOCI DELLA POESIA ITALIANA DEL NOVECENTO 1 saggio di Paolo Ruffilli

Betocchi, Caproni, Cattafi, De Libero, Erba, Giuliani, Guidacci, Rebora, Sereni, Sinisgalli,

CARLO BETOCCHI

Carlo Betocchi è sicuramente uno dei poeti significativi del nostro Novecento. Per poeti come Caproni, Pasolini, Zanzotto, rappresenta un punto di riferimento ben più che orientativo, dopo la strada aperta con coraggio da Ungaretti e nella direzione di una riappropriazione della poesia come fatto autenticamente creativo, nel secondo Continua a leggere →

0

LA POESIA DELLA SETTIMANA: SILVANA DAL CERO

Silvana Dal Cero
S’È LANCIATO
S’è lanciato
intrepido incosciente come un bacio
dal ramo su cui stava
al sicuro appollaiato
non lo ha fermato neppure il vento
né la pioggia
né l’uggia delle nubi all’orizzonte basse.
Si è detto “Andiamo!”

0

LA POESIA DELLA SETTIMANA: NICOLA ROMANO

Nicola Romano
OGGI LA MIA PREGHIERA
Padre che sei già nostro
diventa un po’ più mio
rimani più da presso
stringi questa preghiera
ch’io possa penetrare
vampa e viluppo del tuo focolare:
in clemenza trattienimi
anche se fossi scarto di paranza
e nel gonfio mio petto
togli ogni scoria delle mie rovine
poi pungimi nel sangue
che scorre in tentazioni
e fa che sia l’Eterno
la mia fame

0

LA POESIA DELLA SETTIMANA: PATRIZIA CAVALLI

Patrizia Cavalli
PER POI SCOPRIRE
(…) Per poi scoprire
che il piacere non ha porte
e che se mai le avesse
stanno aperte, che potevamo
allora rimanere fuori
sfornite e arrese tutte due
alla pari, giocando io
alla porta e tu alle chiavi.

0

INTERVISTA DI POETIPOST68 A MAURIZIO CUCCHI

INTERVISTA DI POETIPOST68 A MAURIZIO CUCCHI

Hai avuto delle madri e dei padri in poesia, o nel corso della tua formazione?

Intanto, come mi è già capitato di dire, un maestro deve essere tale non solo perché lo trovi sui libri ma perché puoi avere con lui un rapporto diretto, uno scambio continuo e concreto. Quando ero giovane, ho avuto la fortuna di incontrare alcuni poeti come Vittorio Sereni e Giovanni Raboni, Giovanni Giudici e Giancarlo Majorino, ma anche Nelo Risi e Andrea Zanzotto sui quali mi sono laureato. Sono stati dei maestri e dei punti di riferimento ai quali sono Continua a leggere →