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FINZI: LE POESIE DELLA SENILITÀ

FINZI: LE POESIE DELLA SENILITÀ

Gilberto Finzi ha dedicato lunghi e operosi anni alla letteratura in qualità di docente, critico e consulente editoriale, distinguendosi inoltre in modo particolare come poeta impegnato nella ricerca linguistica e sperimentale: ha pubblicato numerosi volumi di versi con le maggiori case editrici italiane, è stato tradotto all’estero, antologizzato, premiato, discusso e celebrato. Raggiunta la ragguardevole età degli ottantacinque anni, ha deciso di dedicare a se stesso l’omaggio di una pubblicazione, Diario del giorno prima, presso le eleganti edizioni Nomos, di una sessantina di poesie scritte nell’arco Continua a leggere →

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ZINNA E IL TEMPO DISPERSIVO

ZINNA E IL TEMPO DISPERSIVO

La nuova silloge di Lucio Zinna, Le ore salvate (Fondazione Thule), che raccoglie, in tre sezioni, la produzione poetica di quest’ultimo decennio, si connota – oltre che per il consueto linguaggio, essenziale e incisivo – per il ventaglio tematico, percorso dal fundus unificante della dispersività del tempo, a cui ci costringono il vivere contemporaneo e la necessitante gestione della quotidianità. Ne deriva l’esigenza di salvaguardare quei frammenti esistenziali che si rivelano sintonici con la nostra vita spirituale, aderendo a quella interiore dimensione in cui va a Continua a leggere →

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L’AMORE SECONDO BONADÈ

L’AMORE SECONDO BONADÈ

Lorenzo Bonadè, Seme nel fuoco (Blu di Prussia editrice). A volte la realtà ci oltrepassa con segni indescrivibili ed accenni che lasciano ferite incisive e sanguinanti, ma la memoria è capace di plasmare le lacerazioni per poter ripetere all’infinito il calore della solitudine. Una solitudine che qui si fa violenza del dettato per tutte quelle angolazioni sessuali che ripetono pagina dopo pagina una specie di rabbia contenuta, frammista a guizzi di ilarità aperta. Un mondo, quello di Bonadè, contrassegnato dalle immagini colorate delle vegetazioni, degli animali, dei Continua a leggere →

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‘IL SERPENTINO’ DI INNOCENTI

‘IL SERPENTINO’ DI INNOCENTI

I versi di Valerio Innocenti, Il serpentino (Giovane Holden), hanno senza dubbio qualcosa che li distingue, per quella sintassi scabra, per l’assenza frequente degli articoli, per la rima talora presente che  rimanda al ritmo di una filastrocca.  E si distinguono, in un panorama linguistico dove la parola perde sempre più il suo peso, per certe scelte linguistiche che attingono al registro alto. Interessante è l’accostamento della versione inglese accanto a quella italiana,  essendo l’Inglese una lingua che Valerio Innocenti tratta con estrema fluidità, fatto di cui ha già dato prova Continua a leggere →

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LA POESIA CAMPO DI LACERANTI CONFLITTI IN REBORA

LA POESIA CAMPO DI LACERANTI CONFLITTI IN REBORA

“Poesia di sterco e di fiori” è uno dei più noti Frammenti lirici di Clemente Rebora da tempo sotto la lente degli studiosi per via delle questioni di metapoetica sollevate dall’autore e sulle quali vale la pena soffermarsi. L’opera che la contiene, pubblicata nel 1913, rappresenta senza dubbio una tappa fondamentale nella vicenda della poesia italiana novecentesca, uno snodo dal quale i successivi sviluppi hanno preso le mosse. L’autore era nato a Milano nel 1885 in una famiglia agiata, quinto di sette figli, da Enrico, direttore della ditta di trasporti Gondrand, libero pensatore fedele agli ideali mazziniani e risorgimentali e da Teresa Rinaldi, appassionata di musica e poesia (si Continua a leggere →