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LA POESIA DI PIER PAOLO PASOLINI

LA POESIA DI PIER PAOLO PASOLINI

Fin dagli esordi in friulano, che comprendono Poesie a Casarsa (1942) e La meglio gioventù(1954; poi ripreso con intenti diversi e notevole incremento di testi: La nuova gioventù, 1975), ben oltre la nozione ermetica di poesia pura, il giovane Pier Paolo Pasolini puntava alla scoperta di una lingua intatta, che fosse quasi un equivalente letterario del suo religioso desiderio di purezza (fonderà così nel 1945 l’Academiuta di lenga furlana). Il suo interesse per la poesia dialettale trovò espressione in due importanti antologie: Poesia dialettale del Novecento (in collab. con M. Continua a leggere →

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I “DIALOGHI IMPERFETTI” DI PATRIZIA RISCICA

I “DIALOGHI IMPERFETTI” DI PATRIZIA RISCICA

Patrizia Riscica con Dialoghi imperfetti (Biblioteca dei Leoni) è alla sua quarta raccolta. C’è una straordinaria compattezza nella sua opera poetica. È un’opera drammatica, quasi teatrale, nella quale il corpo incarna ed esprime perfettamente l’anima e la trasporta saldamente lungo il percorso della vita. La lingua esprime il dramma della vita diventando sempre più scorrevole e semplice. Il verso è musicale e ritmico ma si allunga nel parlato, diventa “dialogo”. E il dialogo è “imperfetto”. Ho riflettuto molto su questo termine. Da un lato penso all’aggettivo che ci Continua a leggere →

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SALTERIO BIANCO DI CESARE RUFFATO

SALTERIO BIANCO DI CESARE RUFFATO

Cesare Ruffato ha pubblicato  Salterio Bianco nella collana di poesia di Hebenon Mimesis Edizioni. Sul dorso del linguaggio, tra melodia e plurilinguismo, la poesia di Cesare Ruffato penetra, in questo libro, i segreti del sentimento, andando a rintracciarlo anche nei ricordi e nel dolore. Una poesia personale ma con una verbalità collettiva (le “stigmate verbali” che “incalzano”) e aperta affettivamente all’umanità (le “moltitudini” che “arrancano” per via della “fralità Continua a leggere →

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: DELL’AGNESE

Bruna Dell’Agnese

SEGNALE NOTTURNO

Come se le stelle fossero state sciami
di fredde biglie oscillanti
sul piano inclinato del cielo, pronte
a piombare in vitrea grandine sul tetto.
Dentro al netto confine
vigilato da cipressi, vegliavano ombre più nere,
ritte, austere sentinelle sigillate dentro
il loro mantello notturno.
Sul crinale nitido dei colli, la luna
era l’atteso, taciturno segnale. Poi
un cancello stridette. E tra le case
perdute sulle vie maestre
passò il volo delle civette e il loro grido,
quasi un sasso, scagliato contro il caldo
torpore delle finestre.
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“ORFEIDE METROPOLITANA” DI ROBERTO PACIFICO

“ORFEIDE METROPOLITANA” DI ROBERTO PACIFICO

Orfèide Metropolitana (Excogita Editore) è la raccolta di versi di Roberto Pacifico. La copertina ritrae una scultura (dal titolo “Vinta”)  di Gaetano Cellini (1908), un’opera esposta a una mostra sul liberty italiano nel periodo in cui l’autore andava elaborando questa raccolta. Gli piacque subito: in questa bellissima figura femminile convivono bellezza e sensualità neoclassica e un misterioso alone di stanchezza, di sconfitta, o semplicemente di distacco (la donna sta dormendo?). Il titolo della raccolta è stato in qualche modo suggerito a Roberto Pacifico dal poemetto Continua a leggere →

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LA SETE DI INFINITO DI MARIATERESA GIANI

LA SETE DI INFINITO DI MARIATERESA GIANI

Mariateresa Giani nei versi della silloge Questa forza di pace (Biblioteca dei Leoni) descrive l’intimo percorso che, «pur tra macerie e sbarramenti,  / crolli nei cunicoli, tenebra  / e silenzi», porta il suo «animo mutato,  / spogliato e affinato, morto  / al vecchio se stesso» (p. 12) verso un nuovo, luminoso approdo, dove il “cuore” può incontrare la “ragione”. Questo cammino spirituale della poetessa, ispirato dall’Amore «che tutto quanto esiste  / avvince e fonda» (p. 15), parte dal finito per cercare l’infinito ed anche se ha avuto luogo nella solitudine del proprio Io, sente il bisogno di condividere la propria esperienza con gli altri attraverso la parola scritta. In alcuni testi della silloge Continua a leggere →

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GLI ALTRI LUOGHI DI LUCIA GADDO

GLI ALTRI LUOGHI DI LUCIA GADDO

La nuova raccolta di Lucia Gaddo Eventi primi (Macabor Editore) pone al critico il tentativo di un’indagine intenzionale per verificare il presente nell’ottica di un percorso ormai quarantennale. Si potrebbero trarre dalla nota due elementi: “segni che esercitano l’ispirazione” e “storie che intreccino fra loro nel reale come anche nell’immaginario”; ma l’analisi, per ovvie ragioni parziale, fa emergere un’area diversamente cognitiva intesa a individuare coordinate interne ai testi nel rapporto inevitabile con l’alterità: tale indagine si sviluppa da pur limitati Continua a leggere →

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L’ACROBATA DI GIOVANNI PERICH

L’ACROBATA DI GIOVANNI PERICH

Giovanni Perich era poeta incisivo e riservato, che guardava alle cose della vita e del mondo dalle finestre della sua casa bolognese affacciata sullo stesso cortile-giardino alla cui luce si affidava il pittore Giorgio Morandi, al quale certe tonalità ferme e aurorali da natura morta metafisica tradotte in linguaggio lo avvicinano. Oltre allo studio in via del Piombo, il suo “laboratorio all’aperto” era il Roxy Bar, dove Perich trascorreva la mattina a scrivere, in uno dei tavolini all’interno o all’esterno del locale a seconda delle condizioni metereologiche e della stagione. Autenticamente interessato a tutti gli aspetti e a tutte le esperienze della vita, Giovanni Perich è stato uno dei pochissimi poeti capaci Continua a leggere →

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TRA MEMORIA E SOGNO CON GIOVANNI PARRINI

TRA MEMORIA E SOGNO CON GIOVANNI PARRINI

Ricco di sostanza, di pensiero, è il nuovo libro di Giovanni Parrini, Valichi (Moretti&Vitali), introdotto da Giancarlo Pontiggia. L’autore procede per argomentazioni serrate, cercando un possibile senso dell’esserci con puntiglio, acuta intelligenza, rigore intellettuale, muovendosi su percorsi ardui e difficili, dove pure è possibile cogliere nuovi messaggi, barlumi di conoscenza. «Abbiamo dubbi e basta per fortuna / non sappiamo chi siamo», dice, anche se in Continua a leggere →

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: SANGUINETI

Edoardo Sanguineti

SIAMO TUTTI POLITICI (E ANIMALI)

siamo tutti politici (e animali)
premesso questo, posso dirti che odio i politici odiosi:

(e ti risparmio anche soltanto un parco abbozzo

di catalogo esemplificativo e ragionato):
(puoi sceglierti da te cognomi e nomi, e sparare nel mucchio):
(e sceglierti i perché, caso per caso) ma, per semplificare,
ti aggiungo che, se è vero che, per me (come dico e ridico) è politica tutto,
a questo mondo, non è poi tutto, invece, la politica: (e questo mi definisce,
sempre per me, i politici odiosi, e il mio perché:
amo, così, quella grande politica
che è viva nei gesti della vita quotidiana,nelle parole quotidiane
(come ciao, pane, fica, grazie mille):
(come quelle che ti trovi graffite dentro i cessi,
spraiate sopra i muri, tra uno slogan e un altro, abbasso, viva):

(e poi, lo so che non si dice,
ma, alla fine, mi sono odiosi e uomini e animali)