0

LE POESIE SCELTE DI CALABRÒ

LE POESIE SCELTE DI CALABRÒ

La poesia di Corrado Calabrò vive nell’ottica della rassegna dei dati autobiografici, del loro incrocio e delle loro combinazioni, come risalta una volta di più dalla sua antologia Quinta dimensione-Poesie scelte 1958-2021 (Mondadori): una sorta di quaderno degli appunti, delle notazioni maggiori e marginali, dei depositi del sapere, delle accensioni, degli umori e dei malumori, dei frammenti di ricordo, degli stati rimossi e delle sensazioni. Un album della personale condizione, “privata” eppure dalle valenze universali, che ricompone nella sua analisi programmatica il senso di una vita che ci trascina spesso a mete non desiderate (“Sotto stupite stelle / si smarrisce per noi la distinzione / tra provenienza e destinazione”), fuori da ogni  possibile piano di organizzazione e di sistemazione, eppure dietro a un impulso superiore riconducibile a quello che chiamiamo libero arbitrio. E, sul nastro a scorrere delle immagini, continuamente esercita interferenza l’occhio vigile di un testimone del nostro tempo, attento a cogliere comunque e a registrare sulla cartina di tornasole anche le vibrazioni di una vicenda comune e generale, perché non c’è niente che sfugga alla sua individualità ed è tutt’altro che una monade isolata da tutto il resto. C’è, in queste pagine, l’ebbrezza della felicità e della giovinezza, il gusto della bellezza, il sapore dei paesaggi di mare, l’incanto di luoghi e di ore, l’eccezionalità di incontri e situazioni. C’è soprattutto l’amore in tutta la sua estensione, con la sua esaltazione e con le sue stimmate, come sempre nel suo dichiararsi bruciante. Ogni stimolo esterno si fa sentimento e quel sentimento “ditta dentro” la poesia che, con intensa emotività, intreccia l’amore ai problemi esistenziali proiettando tutto nel mondo esterno, dove però i sentimenti si fanno intimi e sacri come in un santuario privato. Si stabilisce ogni volta una relazione tra la complessità dello stato sentimentale interiore e la costruzione del testo secondo un ricco impiego di mezzi stilistici. A dominare è l’immaginazione piena di colori, di metafore e di simboli, di armonie. Con uno stile personalissimo e un passo metrico che suona musicalmente. A chiudere l’antologia c’è poi un’interessante e profonda riflessione sull’importanza mai tramontata della poesia, acuta testimonianza anche teorica a complemento dei testi che compongono il libro.

Paolo Ruffilli

20

Scrivi un commento