Corrado
CALABRÒ

Corrado Calabrò è nato a Reggio Calabria nel 1935 e vive a Roma. I suoi libri: Prima attesa (Guanda, 1960), Agavi in fiore (SEN, 1976), Vuoto d’aria (Guanda, 1979 e 1980), Presente anteriore (Scheiwiller, 1981), Mittente sconosciuta (Franco Maria Ricci, 1984), Deriva (Il Gabbiano, 1989), Vento d’altura (BM Italiana, 1991), Rosso d’Alicudi, (Mondadori, 1992), Ricorda di dimenticarla (romanzo,Newton Compton, 1999), Le ancore infeconde (Pagine Lo scrigno, 2000), Una vita per il suo verso, Poesie 1960-2002 (Mondadori, 2002), Poesie d’amore (Newton Compton, 2004), La stella promessa (Mondadori, 2009), T’amo di due amori (EditVallardi, 2010), Dimmelo per SMS (EditVallardi, 2011), Password (Oédipus, 2011), Mi manca il mare, (Genesi, 2013), Stanotte metti gli occhiali da luna, (Genesi, 2015), Mare di luna, (Il Convivio, 2016). Delle sue poesie sono stati fatti vari compact disk con le voci  di Achille Millo, Riccardo Cucciolla, Giancarlo Giannini, Walter Maestosi, Paola Pitagora, Alberto Rossatti, Daniela Barra. Sono 33 i suoi libri pubblicati all’estero, in 20 lingue. Ha vinto in Spagna il Premio Internacional de Literatura Gustavo Adolfo Bécquer 2015 e a Lisbona il Riconoscimento Damião de Góis dell’Università Lusófona nel 2016.  Per la sua opera letteraria gli è stata conferita la  laurea honoris causa dall’Università Mechnikov di Odessa nel 1997, dall’Università Vest Din di Timişoara nel 2000 e dall’Università statale di Mariupol nel 2015. L’Unione Astronomica Internazionale, su proposta dell’Accademia delle Scienze di Kiev, ha dato all’ultimo asteroide scoperto il nome di Corrado Calabrò per aver rigenerato la poesia, aprendola, come in sogno alla scienza.

corrcala@tin.it

https://it.wikipedia.org/wiki/Corrado_Calabr%C3%B2

POESIE

Stormcloud
You appeared on my path
like a cold cloud
that, in an instant, becomes as big as the sky.

Sole di maggio
I motorini, come api, sul prato
ricalcano danze intricate.

Come un uccello caduto dal nido
è tiepido
il tuo seno di fanciulla.

Stringo nel pugno il battito del polso,
cuore in fuga d’uccello prigioniero:
cosa sanno gli uccelli dell’amore?

Ah la dolcezza del sole di maggio!

Ressa
La penuria di te mi affolla l’anima.

Una lama nel miele
Una scaglia dorata ricopre
il grembo senza sale
del mare di gennaio.

S’allunga il fiume nel golfo invetriato
come una lingua nel miele.

Pugnala a freddo l’azzurro
la scia di ghiaccio di un Phantom.

Come una lama nel miele
affondi nel cuore il tuo sguardo.

Silvia, You Who Open…
Silvia, you who open your eyes
too wide to the night.

Silvia, you who open your eyes
too wide to the awakening.

Doppio passo
La luna tradisce passi insonni
di cerve abbeverate dal fiume
e di volpi orgogliose di sangue.

Un’ombra scivola guardinga
con l’animo ancora combattuto
tra l’ultimo agguato
e la voglia di pace.

Oltre il filare impettito dei pioppi
si spaccano da soli i melograni.

La tua gamba oltrepassa l’intenzione
mentre entri nel letto dal mio lato.

Solstizio
Come il sole di mezzanotte
è  l’attesa del sonno senza te.

Jessica, che levandoti…
Jessica, che alzandoti
sulle lunghissime gambe
meravigli il mattino…

E’ come sospeso nell’acqua
il tuo incedere
e il passo d’altra donna
senza sapere oblitera e oltrepassa.

Jessica
che levandoti senza innocenza
sulle altissime gambe
fermi a metà il risveglio
e tieni  il sogno in ostaggio.

Sotto le palpebre
Il mio oroscopo passa
-poiché alzerai le palpebre-
per il tuo primo sguardo del mattino:

così attraversa l’aurora il nuovo giorno.

Déshabillée
Ti svestirò di luna
sulla grande terrazza.

Ottenebrata sotto noi la notte
rapprende collosa gli umori
di corpi grevi che russano
con le finestre aperte.

Ti svestirò di luna
sulla grande terrazza
fino alla tua più intima bellezza
e ti denuderà così svestita,
mentre la luna impallidisce, l’alba.

Password
It weakens the immunity
to love
to have given you my password.

Sbianca il giorno
Sulla mia spalla stanca la tua guancia
su su su
sbianca il giorno sbiancano le labbra

su su, ancora un colpo d’ala
fin là dove l’ossigeno ci manca.

T’amo di due amori
T’amo di due amori

eppure è a senso unico la freccia
che oscuramente segna la mia via.

T’amo di due amori:

mi sono accorto che c’era un crocevia
solo dopo averlo oltrepassato.

Vengo a te come l’acqua in pendio

ma ancora mi fai andare in extrasistole
quando più credo di sentirti mia
e poi mi ritrovo in stand by.

T’amo di due amori

e amo dunque due donne, anche se
non ho altra donna all’infuori di te.

T’amo di due amori –è vero-

e se ne sovrappongono le impronte
come due rette possono passare
per uno stesso punto se a tracciarle
è la mano incosciente d’un dio.

Ma c’è nell’amore un doppio senso
per decifrare il quale manca il tempo
finché il dolore non fornisce la chiave.

L’angelo incredulo
Ho paura di quest’amore
-se ci penso-
come si ha paura dell’angelo
che agli amanti che varcano la soglia
oltre la quale si smarrisce l’anima
sostituisce la chiave magnetica
con la copia smagnetizzata
dall’invidia segreta degli dei.

Amore,
ho paura di quest’amore
non voluto e onnivolente
-se ci penso-
come ho paura dell’angelo incredulo
che viene a tentarmi nottetempo:

se ci penso
e se non ci penso.

Retrogusto
Persistente è l’amaro
che il dolce troppo dolce lascia in bocca

Stordisce più del vino fissare
il cielo estivo dall’alba al tramonto

Sto bene attento a non aprire gli occhi
e a non allungare la gamba:
si risente per anni l’assenza-
-presenza dell’arto amputato

Tutta l’acqua del mare non placa
la sete a chi non la può bere

Lungo è il bisogno d’amore
in chi t’ha amata.

It Wearies the Wings…
You still claw my soul
the way the hawk grips the falconer’s fist

and from it you take flight
to claw even harder when you dive back.

On the grayed edges of the meadow
eucalyptus leaves
burn;
they burn oblivious incense into the clear air.

Maybe you will come back,
maybe you won’t:
the blue wearies the wings of desire.

Ricordati di dimenticarla…
Non ti regalerò un castello,
e nemmeno un flat a Manhattan.

Non ti regalerò un anello,
col suo occhio spocchioso di diamante.

Ti donerò un ventaglio con su scritto:
“te quiero para olvidarte,
para quererte te olvido”*.

* Omaggio a A. Machado

 Venere  (a)
S’affaccia a annunciare la sera
il primo pianeta del mattino.

Ed in mezzo la notte
sterminata di stelle
la notte grande tenda dell’attesa
la notte aperta a tante dimensioni
quante ne può avere l’universo.

Ma noi vediamo solamente
la stella che abbiamo nella mente,
quella che sappiamo di guardare.

Venere  (b)
L’ultimo pensiero della sera
il primo pensiero del mattino.

Ed in mezzo la notte,
sciabica oscura d’angosce acquattate,
la notte ch’equipara l’est all’ovest
e tuttavia non colma le distanze.

La notte
questa notte ricorrente
che rende improponibile il presente
perché ha ancora il passato da smaltire.

Intervalli
Non esistono note
senza silenzi

treni senza stazioni
voli senza atterraggi

sogni senza risvegli
ispirazioni senza espirazioni

parole d’amore
senza spazi bianchi.

Liaisons
It’s not me you loathe
but this noose, so tender and so tough.

It’s not you whom –maybe- I love
but this noose, thin and tough
that strangles us together, eyes wide open.

Ma più che mai…
Dall’inizio mi manchi,
come l’acqua alla sete del deserto.

Mi manchi quando ti cammino a fianco:
non vanno nella stessa direzione,
se non per breve tratto,
due treni su binari paralleli.

Mi manchi quando sono con un’altra,
come manca la freccia alla ferita
che per la sua estrazione si dissangua.

Ogni giorno mi manchi; e in ogni dove
perché all’assenza di te
non c’è un altrove.

Verrà l’amore ed avrà le tue labbra
Sì, sì, ci credo, ma come Tommaso.
Credo alla luna solo se la vedo.

Proprio così:
la luna esiste solo se la guardi.
Non ci credi?

Togliti le lenti d’ogni giorno
sciogli i capelli
e metti gli occhiali da luna.

Vedrai venire – lo vedrai tu sola –
venire a te lungo un binario ignoto
l’amore entrato in fase con la luna
e senza che lui dica una parola
tu gli offrirai tremante le tue labbra.

Mi manca il mare
Se non sognassi non avrei un passato

Non appartiene al navigante il mare
che ha solcato

Non trattiene chi nuota
altro che il sogno
del mare che ha abbracciato.

Se mai un giorno morrò
Se mai un giorno morrò,
accadrà di domenica.

E in quel caso e in quel giorno
sarò io stesso a morire.

Se non l’ho fatto fin oggi
è stato per vari incombenti.

M’è toccato farmi sostituire:
da parenti, amici, conoscenti.

Se mai un giorno morrò,
vedrete, avverrà di domenica.

Transfluenza
Amor che per la proprietà transitiva
passi, e non sai perché, dall’uno all’altro
e per la  transflüenza dei ghiacciai
muti restando uguale in superficie

Amore cui il giorno da’ sollievo
e la notte un senso sterminato

Ripassami l’attesa che t’ho data
come tra subacquei ci si scambia
il respiratore dell’ossigeno
per rallentare un’emersione affrettata

E seda con il sesso a perdifiato
lo smarrimento di quel che non è stato.

Variazioni
Se un po’ alla volta mi stai dimenticando
amore mio
a poco a poco ti scorderò anch’io.

Ma se un mattino ravviandoti i capelli
non ti ricorderai d’aver sognato
vuol dire che quel sogno
amore mio
non l’ho sognato mai nemmeno io.

Entanglement
Fredda la tua guancia e struccata
sul traghetto, di prima mattina.
Un gabbiano ci segue come un drone
senza un battito d’ali.
Si poserà su Reggio o su Messina?

Quanto sono vicine le due sponde!
Si può scorgere forse la casa
con tante stanze in cui mia madre è morta.
Quello ad angolo sembra un suo balcone.

To leave or not to live?
Così vicina e non ci son tornato.

Duale
Alla notte
anche questo giorno si consegna.
Come la notte al giorno
come il giorno alla notte mi manchi.

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