Silvana Dal Cero è nata a Montecchia di Crosara (Verona) nel 1949 e vive a Bassano del Grappa. Laureata in Scienze Matematiche all’Università di Padova. Ha pubblicato le raccolte: Il passo e l’orma (Edizioni del Leone, 2012), I giorni e l’ombra (Biblioteca dei Leoni, 2014, prefazione di Gian Domenico Mazzocato), Io donna natura (Pegasus, 2018).

https://silvanadalcero.com/

silvana.dal.cero@email.it

 

POESIE

Vita è
Vita
non possesso nè materia
non passato né futuro
energia
rilasciata
assorbita
irradiata
donata
diffusa
seminata.
Vita è.

La buriana
Aggredisce il mondo
dura
tagliente
profumata
sfilaccia nubi oscure
alti contorni segnano l’orizzonte
non il confine.
La buriana.

Vibrazioni raccolgo
Vibrazioni raccolgo se ti cerco
onde soffiate
sfioramenti leggeri
non voci
non tocchi di mano di pelle.
Onde di silenzio mi avvolgono
in quel tutto che sfugge alla mente
e la afferra.

Amore
Blocca e sblocca i cuori
ferisce e risana
devasta e trasforma.

Per fame d’Amore
l’anima corre
sbanda e girovaga
si perde e si ritrova.

Motore inestinguibile
forza creatrice
permea  cielo- terra- umano
tutto vive per Amore.

Tutto può accadere
Spalanco il cancello del mio orto,
arrugginito e cigolante,
lo apro al tuo passo,
al tuo soffio,
alla tua mano.

Entra Signore e dissoda,
semina e annaffia.
Cresceranno le piante più mirabili
perché dalle tue mani,
anzi

dalla tua parola,
prese vita l’Eden.

Tutto può accadere.

Tu
Tu nella pelle spianata
bianca levigata terra
marmo lavorato dalla vita
lasci il candido lucente corpo
freddo.

Trans-loco
Si è aperta a fatica  la breccia
dentro le fitte trame della vita
traslocare l’anima ora è possibile
lasciare il vecchio mondo ora necesse.

Su un altro ramo
Maschera il corpo
exuvia abbandonata
mentre la cicala
parte immortale
su un altro ramo canta.
Alto.

Con senza meta
Grigio azzurri acque aria sassi
mondo silenzioso di primavera
giunta eppur sospesa ancora
tra tralci secchi
e  viva tra odori di fronde toccate
in punta di piedi da lieve velo verde.
Come il germano il corso mio
libero
con senza meta
non so ancora.

Pasqua è…
Pasqua è quel brivido che ti attraversa
quando soffia il primo vento a primavera
quando raspi la terra quasi morta
e la mano incontra un tenero germoglio
quando la notte nero immenso socchiude gli occhi al lucor lunare
quando sul volto aspro della roccia trovi un varco.
Dal buio antro alla luce.

Dritti all’anima
Stenta la mano ad aprire
scatole vuote
racchiuderanno l’essenza di ieri
diranno parole mute
nell’aria che è già vuota
musica d’intorno
onde palpiti vibrazioni
all’orecchio non giungono.
Vanno dritti all’anima.

Metti la tua firma amore
Ora tu guardi il volto mio
segui con le dita valli e monti
incisione irripetibile d’artista
su materia grezza.
Metti la tua firma amore.

S’è lanciato
S’è lanciato
intrepido incosciente come un bacio
dal ramo su cui stava
al sicuro appollaiato
non lo ha fermato neppure il vento
né la pioggia
né l’uggia delle nubi all’orizzonte basse.
Si è detto “ Andiamo!”.

È la stagione
Tra le fitte maglie della rete
sbuca cocciuto il fiore viola
glicine
è la stagione
anche se il cupo basso cielo grigio
smentisce la primavera in atto.
Vuol fiorire
essere
apparire
farsi toccare dal sole che
lo sa
sbucherà all’improvviso
mai stanco.

Preghiera
Modellami. Col tornio.
Fai di me una persona nuova.
Mio Dio e mio Tutto .
Tu mi trasformi.
Lo so.
Come non so.
Con fede mi abbandono nelle Tue mani.
Lavorami come pasta di cui sei lievito.
Nella tua misericordia
confido.

Oscillano silenziose
Foglie conosciute
quante!
ingialliscono
oscillano
cadono un giorno
affollando silenziose
il prato.

E imparo a riconoscere il suo linguaggio
Del silenzio che avvolge la notte
quando sussurra parole ignote
dal cuscino accanto ora nudo.

L’eco rimbomba nel vuotocuore
e catturo le sfumature del  tacere
vocaboli di una lingua sconosciuta.

Infrasuoni
penetrano la materia
lenti scalpelli mirano all’io interiore.

Ricordi
Ricordi
briciole di esistenze
il resto
energia fluita.
Tra le dita nulla
se non fosse per l’anima che resiste
senza polvere.
Anima nell’Anima.
Là sì ti troverò
senza confini né fraintendimenti.
Più non servono gli involucri di creta.

Amica Poesia
Amica di sempre
non invadente
vieni in ore impossibili a cercarmi
e te ne stai lì accanto
conosci i segreti
detti e taciuti
tu li hai già vissuti
mi riporti infatti stralci di parole
se son sveglia mi parli
se in pianto mi consoli
nella gioia sorridi di colori tinta
accompagni la penna sul foglio bianco
scavi con me là dove il cammino si fa duro
canti come fontana dai mille getti
non serbi rancore
non ti appesantisci
non ti ferisci
al più stai muta
aspettando ritmi che devono nascere ancora
specchio
sorella
altra me stessa.

Forma nuova
Ogni voce
ogni grido
ogni pianto
ogni gioia o pensiero
tutto cade nello stesso cielo
si impasta
lievita una forma nuova.
Il suo volto tracciato dalle nostre mani.

Dritti all’anima
Stenta la mano ad aprire
scatole vuote
racchiuderanno l’essenza di ieri
diranno parole mute
nell’aria che è già vuota
musica d’intorno
onde palpiti vibrazioni
all’orecchio non giungono.
Vanno dritti all’anima.

Goccia
Goccia di palude
di sorgente
di fiume
goccia di rugiada
di bruma
di fonte
goccia di nebbia
di mare
di ruscello
goccia di montagna
di pianura
di pozzo
goccia di deserto
di nuvola
di arcobaleno
goccia di pianto.

Io vento stamani
Sventolo garrule foglie
mulinelli sollevo sull’acqua
arruffo le chiome di uccelli
mi chino velluto sull’erba
sul fiore
io stessa profumo
solletico dormienti  farfalle
buon giorno
riprendo la corsa
tra valli, colline, montagne,
tra fiumi, mari, ruscelli,
levigo, rompo, aggiro
livello, slivello, alzo, piego,
spazzo, sollevo
mai sazia, mai ferma.
Io vento stamani.