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POETI STRANIERI: VUJOVIĆ TRADOTTO DA BETINA PRENZ

POETI STRANIERI: VUJOVIĆ TRADOTTO DA BETINA PRENZ

Sreten Vujović è nato nel 1957 nel Montenegro, a Cetinje, dove vive. Poeta, saggista, traduttore, narratore anche per ragazzi, scultore. Nella sua produzione dà voce alle esperienze della vita: l’amore, la paternità, l’esilio, l’impegno per la libertà. In particolare, le sue poesie d’amore compongono un percorso inedito che non cessa di essere angelico mentre resta carnale, un percorso di ampio orizzonte e di elevata intonazione, dove il soffio aereo dell’impulso al bene apre con tenerezza paradossale la porta del mistero dell’amore. (La notizia biobibliografica continua in coda alle poesie)

 

Poema d’amore

*

Percepisco la tua essenza

la tua soave amorevolezza

come una sfida

a cui non trovo modo

di accostarmi,

un miraggio

che fa cadere in oblio

le rotte

che potrebbero condurmi a te.

 

Il mio essere sgorga lì

dove sfociano i tuoi desideri.

Fai che mi prenda una

qualunque notte

in cui tu fragile palpiti

in cui le tue labbra si fanno

riposo e asilo,

che io non esista affatto

in quanto che cosa avrei da cercare

al di là degli spazi

nei quali tu puoi tutto.

 

Comincio ad amare

anche il mio dissolvimento

se viene sotto braccio a te

l’accoglierei come

una benedizione

sereno come un penitente.

 

Chiamami caduto in errore

se comincio a vivere per amore

al di là delle regole

che ci hanno imposto

e vorrei avere la forza

per cancellare il mio stesso ego

e lasciare soltanto la mia essenza

per ricordare

e in tenerezza custodire te, vivo di desiderio.

 

Sogno questo sorriso

le labbra intatte

che mi svegliano col timore

d’essere profanate…

Ti supplico

preserva questo dono

spazio incantato

da cui non sono capace

di uscire

e mi prostro come uno schiavo

attonito

dinanzi alla luce divina.

Perdonami

se non ci sarò

mi sono perso

nei tuoi occhi.

 

*

Pure questa mattina la mia testa

sboccia sul tuo

petto palpitante, caldo.

E non mi è dato capire

se sono migrato dal sogno

in un altro più bello

dove le tue mani

stringono accesi desideri.

 

Questa mattina il Tempo

è rimasto stupefatto

davanti al lussuoso

rosseggiare dell’alba

sulle tue labbra

già quietate

nel calore

di un bacio sognato.

 

*

Questa mattina

tremi Tenera

in me.

Non voglio svegliarti

questo sogno è potere

nella mia impotenza.

 

Dunque

lo custodisco gelosamente.

Dunque sono così

religiosamente quieto

in te.

(Traduzione dal Montenegrino di Betina Prenz)

 

Sreten Vujović per molti anni ha insegnato nelle scuole primarie e secondarie del suo paese e all’estero durante gli anni di esilio dal Montenegro. Ha esposto le sue sculture in legno in molte mostre. È autore di libri di poesia e prosa: La canzone dell’uccello smemorato (1982/83), Girotondo decapitato (1983), Special Room  (Stanza delle persone speciali, 1986), Il libro della genesi ( 1991), Come affondano gli orizzonti (1995), Come rientrare (Ricordi di esilio, 2001), Poema d’ amore (2006), Girotondo diabolico davanti al monastero (2008), Grande fratello (2009), Leader (2010), Preghiera (2010, tradotto in francese), Storie selezionate & Tommy, Il mio amico (2011), La trilogia Grande Capo Diabolico (in macedone, 2015). Sue poesie e prose sono state tradotte in inglese, tedesco, italiano, polacco, francese, galego, rumeno, macedone, albanese, sloveno e bielorusso. È membro e uno dei fondatori dell’associazione degli Scrittori indipendenti montenegrini. Come rappresentante del P.E.N.  montenegrino è firmatario della Decisione di fondazione dell’Accademia Diocletiana delle scienze e belle arti, di cui è membro dal 2016.

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