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UN LIBRO PER L’ESTATE: NEGLI ANNI VENTI CON DI PAOLO

UN LIBRO PER L’ESTATE: NEGLI ANNI VENTI CON DI PAOLO

Il libro di Paolo Di PaoloSvegliarsi negli anni Venti (Mondadori), è un viaggio nello spirito del tempo di quell’epoca per molti aspetti favolosa, anche creativamente, che sono stati gli anni Venti, carichi di grandi promesse ma anche di forti minacce. È un viaggio che si realizza attraverso i personaggi dei libri e gli artisti amati dall’autore, che interroga gli anni Venti del Novecento in cerca di una chiave per comprendere se i nati «verso la fine di un secolo si siano fatti condizionare dalla luce scenografica del tramonto. Quella più struggente, più ricattatoria». È dunque il riattraversamento di un’epoca non solo per rimisurarla in un’indagine il più possibilmente oggettiva, ma nel contempo per rimodularne caratteristiche ed esperienze a confronto con la nostra di epoca e più precisamente in relazione alla generazione stessa dell’autore, della quale lui stesso ci dice: “Siamo gli ultimi a poter essere novecenteschi: chi con più grazia, chi con meno. Restiamo rigidi e pensosi sul confine fra il non ancora e il non più”.

È lo stesso Di Paolo che ci spiega le ragioni da cui hanno preso slancio le sue pagine: “Ho immaginato questo libro come un corridoio spazio-temporale, uno spericolato tunnel da epoca a epoca: da percorrere, più che alla ricerca di coincidenze, di ricorsi, di presagi, all’inseguimento di una verità comunque inafferrabile”. E sono proprio le continue connessioni tra realtà e letteratura il grande pregio di Svegliarsi negli anni Venti, nello sforzo riuscito di portare considerazioni capaci di spiegare se non addirittura di illuminare molti aspetti del nostro incerto presente a partire dal secolo appena concluso.

Sorprendente e memorabile è la rivisitazione che Di Paolo fa della grande letteratura novecentesca e dei suoi significativi autori, andando al di là del continente europeo  con i suoi riferimenti alla letteratura americana (per esempio Bellow) o nella presenza di scrittori come l’israeliano Eshkol Nevo. Fondamentale è la capacità critica dell’autore di affrontare le opere che hanno colto molto o qualcosa dello spirito del tempo. Decisivo poi, per il lettore, è il modo secondo cui si svolge l’avventura di queste pagine, in uno stile insieme saggistico e narrativo, con la capacità rarissima che Di Paolo ha di stimolare coinvolgendo. Qualità che fanno parte da sempre, con la curiosità e la felicità espressiva, della vocazione del più dotato dei nostri scrittori quarantenni.

Paolo Ruffilli

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