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LA POESIA ASCENSIONALE DI FRANCESCA LUZZIO

LA POESIA ASCENSIONALE DI FRANCESCA LUZZIO

Nativa di Montemaggiore Belsito, paese a metà strada fra Palermo e Cefalù, a cui in questo suo nuovo libro Cerchi ascensionali (Il Convivio Editore) dedica un’accorata poesia, Francesca Luzzio è fecondamente attiva sia nel campo della poesia, sia in quella della critica letteraria. Il titolo della raccolta allude alla funzione catartica della poesia, al desiderio di ascesi, di aspirazione metafisica ad una dimensione che sappia elevarsi al di sopra delle umane miserie e al di sopra di ogni meschino condizionamento. Insomma, una poiesi, questa di Francesca Luzzio, in grado di affrancarsi da qualsiasi “canone” o da qualsiasi solipsistico arzigogolo metalinguistico, puntando direttamente a una profondità etica e spirituale, pur operando all’interno di “un vissuto di affetti quotidiani”, come felicemente annota Elio Giunta nell’introduzione. Una poesia, in definitiva che sappia condurre in Alto, verso Colui che sa far suonare tamburi agli angeli “forieri  di misericordia e pietà”. Ma ecco che – cito gli esaltanti  versi  conclusivi: “Un tuono rimbomba / ed io torno qui, / nella terra e nel tempo/ che scorre e va. / Guardo il cielo … / tra nubi a strisce  / fisso un sorridente raggio di sole”, laddove l’endecasillabo finale sembra davvero racchiudere il senso ultimo e complessivo di questo libro.

Luigi Fontanella

Gradiva 

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