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I NOTTURNI DI BARBERI SQUAROTTI

I NOTTURNI DI BARBERI SQUAROTTI

Nel 2012 Giorgio Bàrberi Squarotti ha pubblicato una breve nuova raccolta dal titolo elegante e intrigante: L’azzurro della speranza (Samuele Editore, pagg. 45, euro 11). Poche poesie: ognuna racconta un quadro onirico, la cui protagonista è sempre una donna: o la maestrina, o la cameriera, o la commessa, o una ragazza senza nome né qualifica… Ognuna di queste figure femminili appare nuda: o si esibisce, o si trattiene pudica, o si offre gioiosa, o si porge problematica. Le visioni appaiono, quasi sempre, nelle pause forse notturne dei viaggi, le poesie sono state scritte e datate in città e paesi diversi. Gli sfondi sono quelli amati dal poeta: Roma, le Langhe, Torino, Chambery, o di altri luoghi in cui la sosta è stata più casuale. Le poesie sono state scritte tra il 2003 e il 2010. Mi verrebbe da chiamare questi bozzetti “carnet di sogni, illusioni e inquietudini”. Non si tratta nemmeno di un vero diario, nonostante la datazione dei testi. Da una parte è un gioco con se stesso, per la necessità di non disperdere una serie di sollecitazioni e percezioni, dall’altra l’ineluttabilità di inquietudini dovute al correre degli anni verso l’appuntamento finale. La donna appare sempre pienamente rispettata, le parole sono delicate, i versi sono ritmici ma interrotti, con salti e rotture, e tuttavia con una fluidità semplice e straordinaria. Come se il poeta fosse stato toccato da una inusuale grazia. La consapevolezza di essere in procinto di tagliare un traguardo temuto e tuttavia necessario, da accettare, e perfino amare, ha reso la sua scrittura vivida più del solito, e aperta a movimenti improvvisi, piena di colori, di atmosfere ambientali che sorprendono (per esempio i tramonti e i suoni della campagna nella “langa” che lui amava tantissimo). …

Ottavio Rossani

Poesia.Corriere

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