Fabio Grimaldi è nato a Macerata nel 1968 e vive a Morrovalle. Ha esordito a vent’anni con la raccolta poetica Il vero della vita (Nuova Compagnia, 1989, 1990), a cui hanno fatto seguito: Irene (con un disegno di A. Ciarrocchi, Fioroni, 1997), Sorride una bambina italiana (Pulcinoelefante, 2002), L’aquilone di Giacomo (con una nota di M. Luzi e un’incisione di P. Tarasco, Tallone, 2002), Invisibili bambini (con un’incisione di P. Tarasco, Pulcinoelefante, 2005), Via Dolorosa Via Gloriosa, XIV Segni sulla Passione di Gesù (prefazione di P. Ruffilli, Edizioni del Leone, 2008), Clandestini (con un’incisione di P. Tarasco, La Rondinella Pellegrina, 2008), Attesa di felicità (LietoColle, 2009), Mi chiamo barbone (LietoColle, 2015), Colline di rugiada (La Rondinella Pellegrina, 2016), Soffio sul mare (fotografie di P.P. Tarasco, LietoColle, 2016), Gazzella. Canto infranto di un migrante (nota di V. Nardoni, LietoColle, 2017), L’ape e la rosa (nota di G. Neri, Raffaelli, 2018). Frutto della lunga frequentazione con Luzi sono le pubblicazioni La stella della semplicità. Conversazione con Mario Luzi (Raffaelli, 2001), Vita fedele alla vita. Autobiografia per immagini di Mario Luzi (Passigli, 2004). Ha curato inoltre l’antologia Con gioia e con tormento (Raffaelli, 2003), poesie autografe dei più significativi autori italiani contemporanei. Nell’ambito della poesia per l’infanzia ha pubblicato: Il gallo canta in rima (illustrazioni di V. Schettini, presentazione di G. Quarzo, Edicolors, 2008), Nell’arca di Noè (llustrazioni di G. Segantin, con una nota di G. Quarzo, Edicolors, 2012), Il circo Allegria (illustrazioni di S. Olivotti, Biblioteca dei Leoni, 2018).

 

POESIE

da IL VERO DELLA VITA
a mio padre e a mia madre

Fanciullo
Istantanea come un sorriso
la sua gioia di sole.
Stringe tra i giovani denti
timidi specchi di favole.

Un venticello lo attraversa.

Giovinezza
Di te giovinezza
s’umilia il paesaggio flautato
e nuvole di piume di neve
brucano nella fontana
l’immagine del mondo.

Devo la vita alla terra
Qui in una terra primitiva
dove anche i cespi d’ortica
fanno i loro frutti
il sole venditore di specchi
che conosce da secoli il solo gioco delle cavallette
affonda sinfonico
sulla stoppia umida di muffa.

Nessuno è mai arrivato a deporre
le mie di gioia
nella struttura della terra
o le macerie delle mente
nell’armonia che governa il raccolto.

Il solo aratro
pellegrino furente
stravolge l’oscillare formulato del tempo.

Devo la vita alla terra
e il futuro le invidio.

Al fiore mattutino
La primavera è in versi.

L’ape bacia
le tue labbra
di nettare odorose.

Chiusi dentro le mie reliquie
Cade assorta la pioggia
in limitati cerchi
di luce appassita.
Cadenza di pesci.
Tu me ne domandi il senso
e la liberi
per nasconderla
nel nudo crepuscolo
delle tue ali.
Ma io non comprendo
la pena dei tuoi occhi
chiusi dentro le mie reliquie
di pioggia. Dormono
i tuoi coralli di luce
confondono le adolescenti
frane della mente.

Al momento dell’onda
Solitari fanciulli
misurano l’acquario del mare
con voli di gabbiani.

Raccolgono
naufraghe conchiglie
al momento dell’onda.

La lepre
Ecco dorme
castamente la lepre
col suo sapere di bene e di male
in piramidi di fieno.

Non fiumi
Il sole
improvvisa un saluto all’autunno
disteso su marmi di neve
scintillano ghirlande
nelle secolari ustioni della terra
purissime.

Non fiumi
sbocciano dai peschi
o matrimonio di acque
consolano erbe.

Tenero già
disancora il cielo del paesaggio
e il lontano pastore ha nel cuore
lo spavento dei colli.

da IRENE
alla piccola Irene

Ecografia
Il tuo gesto
indica lontano,
il colore più azzurro.

La presentazione
Annunci la tua lingua
non grammaticale,
il suono breve e amaro;
oh vita ombelicale!

Irene
Nel nome,
il solare avvenimento.

Parentes
Dai nostri rami,
fogliolina,
l’abbraccio alla vita.

da SORRIDE UNA BAMBINA ITALIANA

Sorride una bambina italiana
in bicicletta
con una bimbetta afghana.

da L’AQUILONE DI GIACOMO
al piccolo Giacomo

Lieto
Arrivi lieto
in un mondo inquieto.

La mano
La tua mano
petalo o piuma
accarezza la luna.

L’aquilone di Giacomo
Vola via l’aquilone
dalle mani di Giacomo.

Nuota come un azzurro pesce
risalendo le onde del cielo.

Dietro alghe di nuvole
il sole rincorre l’aquilone.

da INVISIBILI BAMBINI

Svanisce la tenera età
nei visi dei bambini iracheni
spauriti in una città
sommersa dalle macerie.

Sotto bagliori intermittenti,
imprigionati da fame e da paura
non possono scappare…

Nella visibile Bagdad
invisibile pace
invisibili bambini.

da ATTESA DI FELICITÀ

Clandestini
lasciano la propria casa
una notte qualunque
attraversano il mare

bambini, donne, uomini
ammassati su barconi infernali
anime mute
a fiutare la paura
la meta da raggiungere

attraversano il mare
spiati dalla morte
in una notte di domande e silenzi

da VIA DOLOROSA VIA GLORIOSA – XIV SEGNI SULLA PASSIONE DI GESÙ

A Gerusalemme, Via Dolorosa,
è il nome della strada che fu attraversata
venti secoli fa
da un condannato a morte: Gesù.

Via Dolorosa
conduce alla morte

Via Gloriosa
conduce alla Vita

I Stazione: Gesù sul monte degli Ulivi – Via Insidiosa
agonizzanti pensieri

solo

un vecchio ulivo
i rami curvi in un abbraccio

III Stazione: Gesù è caricato della croce – Via Dolorosa
il legno riscatterà
lo smarrimento del mondo

VIII Stazione: Gesù è spogliato delle vesti – Via Ripudiosa
dal mondo più nulla
nulla più di umano

IX Stazione: Gesù incontra sua Madre – Via Premurosa
lieve brezza, delicato fiore
attimi
sollievo ormai lontano

XI Stazione: Gesù muore sulla croce – Via Vittoriosa
il vuoto è colmato
precipita il sole
atterriscono tutte le creature

XIV Stazione: Gesù risorge – Via Gloriosa
la luce irrompe nella notte
infrange la corrosione del sepolcro

INEDITO

La parola
la parola non segue
lo spartito della vita
non siede sul gradino della convenienza e della moda
brucia i ragionamenti minacciosi
svuota la continuità del tempo
disperde il rimedio e la necessità
usura i rimorsi interminabili
impasta la terra all’azzurro
congeda la fatica e il sudore

qualcuno sussurra
di non lasciare, parola, che il mondo
guardi l’abisso