Alfredo Alessio Conti è nato nel 1967 a Bosisio Parini in provincia di Lecco, attualmente vive a Livigno. Ha pubblicato le seguenti raccolte: Poesie Amiche (Gruppo Fruska, 1991), Se il Vento (Autore Libri, 1993), Nelle dune di Saffo (Book Editore, 1994), Avvolto dal tuo tenero amore (Menna, 1998), E in questo mal di vivere (Lo Faro, 2002), Vivo di Te (Gabrieli, 2007), Salmodiando Dio Oggi (Boopen, 2008), Poesia insensata (Lulu, 2012),  Ho un ragno nel cuore e amore i suoi fili d’argento (Cromografica Roma, Gruppo Editoriale l’Espresso, 2012), Quando un poeta se ne va (Youcanprint, 2019), La verità nascosta (Guido Miano, 2020, prefazione di Nazario Pardini). Sue poesie sono comparse su riviste nazionali e internazionali ed è presente in antologie anche scolastiche: Dossier Poesia (Profilo della poesia italiana del secondo novecento di Francesco De Napoli, Book Editore, 1993), Percorsi Letterari (Poeti e narratori contemporanei per il biennio delle Scuole Superiori, Book Editore, 1995). Ha conseguito il baccellierato presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma. Ha lavorato presso l’associazione Il Gabbiano di Colico dedita al recupero dei ragazzi tossicodipendenti, malati di aids e minori.

www.alfredoalessioconti.it

alfredoalessio@interfree.it

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POESIE

da LA VERITÀ NASCOSTA

E ritorno
È tempo di non ritorno
quando la vita si spezza
il dolore avanza
l’amore svanisce,
ma io riappaio
con la mia voce
le mie parole
e come eco tra i monti
rinasco
rivivo
ritorno da te
alla mia casa
alla mia terra.

Ora sì
Lascia
che giacciano
in un angolo
le tue parole
tristi e di dolore,
nascondile
nella sera
e
nel giorno
dimenticale.
Taci ed odi
il sussurrare del tempo,
guarda
tra il cielo e la terra
e
perdona.
Ora sì che puoi Amare.

Sapessi
Quando guardo il tuo letto vuoto
sapessi
quanto t’amavo e t’amo
e
quanto dolore
mi cresce dentro.
Manderesti il tuo Angelo
a sollevarmi
a star col mio accanto
e nel soave vento
che muove l’esile filo d’erba e le foglie
sento l’Amore di Dio e il Tuo
passarmi vicino e posarsi
qui accanto a Me.

da QUANDO UN POETA SE NE VA

Quando un poeta se ne va
Quando
un poeta se ne va
rimangono
Parole
e in quelle
tutta la Vita
passata e futura.
La Sua e la Tua.

È stanco
Il mare è stanco
di trascinare corpi
nelle sue profondità.
stanco
delle grida d’aiuto,
della disperazione,
stanco
di essere grembo materno
del loro silenzio.
Nelle conchiglie
raccolte sulla spiaggia
non sento più
accostandole all’orecchio
il suo fragore
ma solo voci
di una richiesta inesaudita
sprofondare
insanguinata
nella mia carne.

da HO UN RAGNO NEL CUORE E AMORE I SUOI FILI D’ARGENTO

Se dovessi
Se dovessi morire questa notte
sappilo, che tanto ti ho amato
e tanto ti amerò
insieme a quel piccolo dono divino
granello di senape
che germoglia nel tempo.

Sarò i tuoi occhi
per osservarlo nei sui giorni
e le tue parole
per educarlo e rimproverarlo.

Sarò le tue orecchie
per ascoltare i suoi sogni e desideri
e le tue mani
per accudirlo e ammonirlo.

Sarò i tuoi piedi
per stargli accanto
e il tuo cuore
per amarlo e riamarti in lui,
ma soprattutto la tua Anima
per raccogliersi insieme
in un unico abbraccio
col nostro amato Dio.

da VIVO DI TE

Già sarò
Prigionieri tra prigionieri
la mia identità un numero
tra gli innumerevoli numeri di Io.

Espropriato dalle mie cose
dagli affetti più cari
giaccio nella mia nudità
e nessuno,
nemmeno quella camera a gas
o quel forno crematorio,
potrà togliermi i pensieri e i desideri.

Quel giorno
quando sarò uno dei tanti tra le fila
sì, proprio quel giorno lì,
già sarò vicino al mio Dio.

Ho sentito dentro di me
Si mesce col tempo
il fumo sparpagliatosi
nell’aria che respiro
dai campi di concentramento.

Le ho sentite dentro me
le loro voci
le loro grida di dolore
i rantolii
e gli ultimi afflati di respiro.

Li ho sentiti dentro me
i loro pensieri e desideri,
l’angoscia, il terrore, la disperazione.

L’ho sentito dentro me
l’acre odore di carne bruciata
e lo scoppiettio delle ossa.

Corro, chiudo gli occhi
e vomito;

e vomito la mia identità.

da AVVOLTO DAL TUO TENERO AMORE

Nella mia dimora
Nella mia dimora
verrai questa sera
e sarai mia.
Avvolgerò il tuo corpo
col calore del mio
e avvinghiati
membra contro membra
sotto la volta celeste
scopriremo
il nostro piccolo paradiso …

…  E il nulla
non esiste
in Amore.

da E IN QUESTO MAL DI VIVERE

Nessun rimpianto
Su questo vetro
bagnato dalla pioggia
scorgo
miriadi di lacrime
e il dolore
frantumato sulla terra
di un bicchiere di cristallo
sento penetrare
nelle mie ossa.

Nessun rimpianto
nel mio vivere
il silenzio
della solitudine.

Sono! Vivo!
Sono
Una falena
———-Grigia ….

…. e
——in questo
—————mal di vivere,

——Vivo.

Addio gridai
L’erba cresce sui binari
abbandonati del tempo
come le rughe
sul viso e le mani.

Si macchiano i fogli
bagnati di lacrime
come la tua presenza
tra la fitta nebbia,

Addio
gridai al vento
e l’eco rispose:
Addio.

TRADUZIONI

I Pause
I pause
to watch
generations
go by.
The empty ones
of today
and the ones
that have already passed
and no longer come back.
The nonsense,
the emptiness of being
the values forgotten,
never appreciated,
dimmed
by the desire
to live
freely
shutting up
life
in
ancestral dreams
where
death
will make everything
seem wrong
to be
and
will make us find out
that we’re late
now
forever.
(traduzione di Francesca Biagi)

Ruah – Spirit
I’d like to smell
the wind
that carries
the flavors of the world,
joy
pain
love and friendship
and even
pain and death.

I’d like to feel it
when it’s breeze
when it’s hurricane
storm, heavy
rain or cool.

I’d like to feel it
when sad,
angry or happy
like my emotions
that I feel every day
I live.

I’d like to feel
that wind
coming from above,
your life-giving
living
Spirit
that gives meaning
to every existence.

I’d like to feel
Your Spirit
before it
disperses
in the wind
has not been able
to know it.

Will be the best day
And when
death comes
I don’t know
if I’ll be ready,
I’ll thank
for the life given to me
for joyful
and painful days
lived carrying
the heavy cross.

You’ll unroll
the stone for me
and it will be
the most beautiful day
of resurrection.
(Traduzioni di Giovanni Campisi)