Maria Grazia Nigi, psicoanalista, è nata nel 1935 a Siena, dove vive. Ha pubblicato le raccolte di poesie: L’anima controluce (Rebellato, 1981), Le pareti del mare (Edizioni del Leone, 1994), Il fuoco in testa (Edizioni del Leone, 1997), Le stanze del Re (Edizioni del Leone, 1999), Ultimatum (Edizioni del Leone, 2002), Il Mercatino delle idee (LietoColle, 2008), Profondità del cuore (Pulcinoelefante, 2009).

http://www.mariagrazianigi.it

mariagrazianigi@virgilio.it

 

POESIE

da ULTIMATUM e nuove poesie

L’INCENERITORE UMANO
Noi distruggiamo tutto.
Anche le piccole radiose
cellule
della nostra vita.
Pulsanti luminosi che
ci parlano.

VIBRANTE
Per una totale
certezza,
la verità
va solo vissuta…
mai detta!

MANEGGI DI UN CANARINO
Potresti mai pensare
che un biondo canarino
tenga nascosto dentro
il cuore
un potentissimo piombino,
pronto a scoppiare
ingiustamente
per chiudere per sempre…
la bocca più innocente.

URLO NEL VUOTO
Più questo mondo ingrassa…
più siamo pelle e ossa.

I PERBENISTI
Perbenisti Voltagabbana.
Sdoppiati e usati
più d’uno stuoino consumato.
Spengimoccoli del Buon Governo
che non conosco.
Personalità di sego,
mezze candele senza fiamma.

ELOGIO DELL’INVIDIA
Vero è che l’Invidia,
(per consolazione)
tiene in braccio
la Morte.

I GRANDI RIFORMISTI
Signora… abbiamo preparato
per lei,
i soppalchi della polvere:
Dove riposano pensando
i grandi Riformisti.

CLONAZIONE PRIVATA
Un imbecille,
pur nella sua unità
ne crea… mille.

LA VOCE DENTRO
Case cose conti
compromessi cateratte,
cataclismi & affini.
Ci salvi la Capanna dello
Spirito,
per arrivare all’altra sponda.

DAGLI INTESTINI ALLE PALLE
Contenere
nell’unico bicchiere
il fiele
che mi fu dato a bere
e sostenere (per depurare)
sulle mie nude spalle
un Mondo di individui
senza palle.

LA VOCE PERSA
Nega e concilia
perversa…
La voce persa
del Masochismo umano.

IL PRANZO INFINITO
Per te ho consumato
tutti i piatti,
(preziosamente decorati)
del mio servizio…
a fiato.
Ora siamo agli avanzi,
se vuoi mangiare
devi arrangiarti con
le mani.

L’INDIFFERENZA
Cammina con sussiego
avanti a sé,
con insolente spirito
d’incuria.

ELEZIONI COMUNALI
Signora, Signora…
Pupilla iridescente
che non mente,
(però non dica niente).
La prego, faccia un dono…
Vota Antonio Vota Antonio
Vota Antonio.

L’ORGOGLIO
L’Orgoglio,
è una potenza acida
che decolora l’Io.

RAPPRESAGLIA DI UN BAMBINO
Senti papino!
Che ti dice il tuo bambino:
siccome sono solo
siccome sono stanco
perchè m’annoio tanto…
Se non mi compri subito
tutto il Mulino Bianco
(della televisione)
prima che faccia sera,
d’accordo con la mamma,
nel buio dei giardini
ti taglio a pezzettini
con la sega.

CAMPAGNA ELETTORALE
Di un po’, ma come hai
fatto
a diventare Presidente?
Beh, un metodo ce l’ho,
sono suadente!
Convinco le persone
(che sanno poco o niente)
a pensar bene di me,
che sono un gran fetente.
Tu non ci crederai,
l’effetto è sorprendente…
Presto sarò rieletto,
atteso e venerato e anche
rimborsato…
da tutta questa brava gente.

DIABOLICHE INVENZIONI
No, una pecora elettrica
che bela che vola
che bruca la corrente,
che mi fissa muta…
(come scesa dalla luna)
non mi rallegra per niente.
Anzi, mi fa paura.

L’INDUSTRIA IN LUTTO
Ricordo bene
le tue mutande a
mezz’asta…
appese alla finestra,
(riconosciute da tutti
i cittadini).
Quando t’è morta per
disgrazia
l’Industria, l’Industriale,
e i suoi quattrini.
Ora cammini sola,
modificata…
sei più modesta,
mentre passeggi e
sosti
nelle piazzole di notte,
lungo l’autostrada.

BRINDISI & LETTURA DI UN POETA D’ALTRI TEMPI
Il fine dicitore (un po’ trombone),
si sta alzando in piedi
per brindare,
guardando stralunato i
commensali,
che stanno fermi lì,
senza fiatare…
Mentr’egli si tormenta
un baffo per trovare,
la giusta intonazione.
Tossisce un po’ e avvia
col suo vocione
l’ultima creazione.
Convinta di cotanta luce,
è di per sé
la poesia sovrana.
Che se la metti alla finestra,
può illuminare anche a
distanza
ogni più buia via.
Ogni coscienza,
ogni sfrontata istanza,
come la mia
dove è richiesto l’assoluto
ascolto,
senza andar via…

da GRATTACIELI LIBERI

Portali in alto
(dentro di te)
i grattacieli liberi
dei tuoi cambiamenti.
Se gli altri ti disprezzano,
innalza un altro piano…
Dove gli gnomi dell’invidia,
(costretti a vivere in bassezza)
non saliranno mai.

HORTENSIA
Nella rotondità del caso,
Hortensia
è sempre incinta.
Cresca o non cresca
nasca o non nasca,
Hortensia è sempre
incinta
di un seme dirompente
di parole
la sua prole.
Specchi di sè
che Hortensia manda in
giro per il mondo,
come cornici a giorno.

IL BUIO DEL MONDO
Dentro di me,
sto sempre con la
luce accesa.
Tutto il resto del
buio
me lo procura il mondo.

CRONACA
Nelle sere di fuoco
s’alza piano nell’aria
di notte,
una cenere nera.
Che disegna sui muri
profili di stupri.
Le parole bestiali
degli amori sfiniti,
scarniti, violenti.
Di puttane ridenti riverse
nel fosso,
senza niente più addosso.
Come stelle cadenti
divise a metà.

PROFUMO DI SOGNO
Dormo. Dall’alto mi
guardo,
mentre serenamente
dormo.
Ho sulla fronte l’ombra
di una corona,
di scorzette d’arancio.
Sono figlia-regina di un
albero.
Profuma la mia mente,
pensando…

LA PERDITA DI SE’
Se penso a me
clonata
fissata in un’altra
dimensione,
guardata con stupore.
Sparsa nel mondo in
tante copie,
senza un condono di
riconoscimento.
Abbandonata senza un
lamento,
senza una febbre attiva…
quale tormento.
Che sia la morte a salvare
quello che di me
rimane.
Che sia il ricordo di me
a farmi ricordare.

LA BARCA
… che la barca del sonno
sia leggera,
per trasportare il peso
più irreale.

SIGNORA IN NERO
La solitudine,
è un lungo abito nero
(di gran classe)
che aderisce.
Morbidamente scende
accarezzandoti le forme…
della fronte.
Che poi diventa fonte
di profondissimi pensieri.

FIORI NEL GELO
Guarda come s’accasciano,
quei fiori rossi
sotto il gelo.
E nell’istante vedo
in ogni stelo,
le braccia avvinte
che piano piano cedono…
mollemente stanche,
disciolte nel fuoco
dell’amante.

L’ABITO DI COSTANZA
Prima che divenisse
candido come un giglio,
portò nelle profonde
fibre
tutte le conseguenze
dei colori.
Le macchie dei pittori.

TUTTI I SAPORI
Tutti i sapori
del legno
del gesso del marmo
del ferro
e ogni limatura…
Persino il morso bianco
di un cavallo scaltro,
che con sorpresa s’accorse
che mai
mi sarei arresa.
Io più di lui
volando,
Morso Galoppo
e Ascesa.

LA FOTO
Attraversando una via,
confusa nel folclore
del mercato,
uno straniero m’ha
fotografato.
Perchè mi porta via?
E poi, per quale scopo?
Poi mi consolo…
A mia insaputa,
vedrò una vertigine di
luoghi,
una cascata di colori,
senza poterli raccontare.

CORTOMETRAGGIO
Nel buio rotondo
della sera,
lancio dalla finestra
un sentimento…
Un piccolo gattino nero,
esce da un angolo tutto
illuminato.
Sembra contento,
infatti non rientra,
sfida il vento.
Poi guarda in alto,
verso di me
coi suoi faretti d’oro.
Mentre fa acrobazie giocose
con la coda.
Per lui, io sono un’ombra
silenziosa,
forse una sorta di miraggio…
un pezzo di formaggio.

TRAM DI NOTTE
Quella carcassa lucida
rotante,
che scivola di notte
sui nastri del destino,
è la mia anima viaggiante
salita di nascosto,
vicino al finestrino.
Lo vedi come muoiono
le cose?
Basta volerle uccidere.
La fine di un lustrino
saltimbanco,
che illuminava i tempi.
Ma intanto
siamo vicini al capolinea…
Pernotta qui signora?
No, Voglio volare giù
dal finestrino,
voglio aspettare l’Alba,
voglio sentire la forza
del mattino.

FIORE DI RISO
Carissimo…
Ti mando nell’aria
un candido fiore di riso.
Posalo sui pensieri
sugli affanni
sugli inganni.
Sulle nuove brillanti
radici.

TENSIONI
La Primavera soffia
sui nastri sciolti
del vento,
il suo irrequieto sapere.
Rifiuta il contrabbando
di un Ponentino miope,
che ancora misura le
distanze…
Guarda sorpreso
dagli altipiani della
fioritura,
dove respira la bocca
rosa
della primavera.

PIETRA DEL MARE
Pietra dell’universo,
tu che non muori
mai,
che rappresenti l’eternità
della Memoria,
sei sempre sola, senza
vita.
Nell’onda impetuosa che
comando
voglio esserti accanto.
Voglio lambirti l’anima,
farti sentire viva.
Suvvia respira!
Io sono il Mare,
solo con me puoi farlo.

EFFETTO TRAUMA
Cosa può registrare,
(per risalire dal profondo)
la tenera memoria
di un bambino.
Cerchio di luce palpitante,
che il trauma dell’abuso…
spegne e confina,
dentro la gola di un
imbuto.
Per soffocare l’urlo muto.

LA LIBRERIA DEL MARE
Tutte le mie parole
portate via dal vento
cadranno in mezzo al mare.
Disperse in mezzo ai flutti,
salite e ridiscese per
nuotare.
Le leggeranno i pesci
letterati.
Le piccole conchiglie
innamorate.
La Società Anonima dei
pescicani.
Per tramare, per rimanere
a galla per mangiare,
tentando con i denti
di strappare… quelle
parole care.
Per leggere e imparare,
è tutta trasparente
aperta notte e giorno,
la Libreria del Mare.

PIAZZA ARMERINA
Racconta un’antichissima
leggenda siciliana,
portata su dal mare…
*
Donna Armerina piange
come una fontana.
Il suo padrone giramondo
è andato via.
Senza terra l’ha lasciata.
*
Donna Armerina arranca
lungo la strada.
Scioglie i capelli neri,
(ali di vento)
dentro la nottata.
*
Straccia la veste bianca,
toglie la chiave d’oro
dal suo seno.
La getta dentro il pozzo
che è segreto,
dove la luna dorme
rispecchiata.
*
Guarda l’ultimo cielo
pieno d’ombre, poi si nasconde.
E’ disperata!
Intanto, dentro la casa
bruna
fatta di spine,
le sue sorelle maghe,
preparano frittelle di
sventura.
Donna Armerina
le mangerà più d’una…
*
Come d’incanto passano
in fila
mille anni.
Assieme alle colombe
e i gelsi.
Quando d’un tratto
un grido di potenza
spacca la terra cruda.
*
Sotto la terra nuda
avanza e suda
l’avorio delle mura.
Che prende forma sotto
il sole.
Come un castello magico
che s’ingrandisce
a dismisura.
*
Dice la storia
ormai tornata a galla…
Prima che si facesse roccia
che si facesse spuma
cantico di corallo
ricamo della natura,
Piazza Armerina era una donna.
Era la fiamma d’una creatura.

da LE VOCI DEL CREATO

PANORAMICA
Io sono stata spinta
lassù,
all’apice d’ogni pensiero,
dove si gode la vista
rotonda
di una assoluta verità.

RIMANI CON NOI
Apri le braccia Signore.
Il cielo è in collisione
con la terra,
s’avverte l’esplosione.
Come le foglie secche
volteggiano le anime
dei morti,
cercando la tua Casa.
Signore dei Risorti
non chiudere il portone,
non ci sfrattare mai.

CERCANDO IL PADRE
E’ vero Padre Santo
che si può sbagliare?
Si. Ma dobbiamo perdonare.
Diventa padre come il sole,
poi cerca il padre.
Il padre di tuo padre
in ogni padre…
Per arrivare finalmente
al tuo Signore.

LA MAESTA’ DEL SILENZIO
Dentro la Cattedrale
del Silenzio,
si erge maestosa
la Parola.
Che può sfidare i
Secoli
senza un’incrinatura.

LA TORRE NEL DESERTO
Signore mi sento sola!
Come una torre nel deserto,
come una fiamma che
arde e trascina ogni
tormento.

VISIONE
In questo lungo corteo,
d’anime celesti,
io distinguevo con
chiarezza
l’Anima tua e la mia.
Che nelle scorrerie del
Mondo
erano state separate.
E ora finalmente in eterna
compagnia.

SOLO TU
Signore mio
quando ritrovo te,
sento fiorire nella
mia anima,
la perfezione dell’innocenza.

LA BAMBINA
Forse, ancora non mi
rendo conto
dell’opera divina
che s’è posata sopra
la mia fronte.
Il tempo passa,
e me ne rendo conto…
Ma sul mio volto
non è scomparsa la
bambina,
che dall’interno mi
governa il mondo.

NIENTE E’ VISSUTO INVANO
Le vie del mare
e degli spazi,
sono i tuoi viaggi.
Sono i segnali
della tua libertà.

L’AMICO PIU’ GRANDE
Amico
amico fino in fondo,
ho avuto solo Dio.