La Poesia italiana del Novecento - The italian Poetry of the 20th century

Luciano Erba


 

Luciano Erba è nato nel 1922 e morto nel 2010 a Milano, dove è vissuto. Appartenente alla generazione della Linea Lombarda, è stato docente universitario di letteratura francese a Verona e di letterature comparate all'Università Cattolica di Milano. Esordì con Linea K nel 1951, a cui sono seguite poi le raccolte Il bel paese (1955), Il prete di Ratanà (1959), Il male minore (1960), Il prato più verde (1977), Il nastro di Moebius (1980), Il cerchio aperto (1983), Il tranviere metafisico (1987), L'ippopotamo (1989), Variar del verde (1993), L'ipotesi circense (1995), Nella terra di mezzo (2000), Si passano le stagioni (2003), Un po' di repubblica (2005) e Remi in barca (2006). Ha pubblicato, inoltre, i saggi Magia e invenzione (1967) e Huysmans e la liturgia (1971). Fu coautore con Piero Chiara dell'antologia di poesia contemporanea Quarta generazione (1954).


Link        http://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Erba



POESIE



da Il male minore


La Grande Jeanne

 

La Grande Jeanne non faceva distinzioni

tra inglesi e francesi

purché avessero le mani fatte

come diceva lei

abitava il porto, suo fratello

lavorava con me

nel 1943.

Quando mi vide a Losanna

dove passavo in abito estivo

disse che io potevo salvarla

e che il suo mondo era lì, nelle mie mani

e nei miei denti che avevano mangiato

lepre in alta montagna.

In fondo

avrebbe voluto la Grande Jeanne

diventare una signora per bene

aveva già un cappello

blu, largo, e con tre giri di tulle.



Don Giovanni

 

La Nene ha un gran cappello

a sesti di piquet

e colorati sopra

lamponi e raisinet.

Per me è un gran gelato

servito con la frutta

ma non si dica a Nene

che nel mese di agosto

le starò sempre accanto

per quel cappello bianco.



Un'equazione di primo grado

 

La tua camicetta nuova, Mercedes

di cotone mercerizzato

ha il respiro dei grandi magazzini

dove ci equipaggiavano di bianchi

larghissimi cappelli per il mare

cara provvista di ombra! per attendervi

in stazioni fiorite di petunie

padri biancovestiti! per amarvi

sulle strade ferrate fiori affranti

dolcemente dai merci decollati!

E domani, Mercedes

sfogliare pagine del tempo perduto

tra meringhe e sorbetti al Biffi Scala.




da Il prato più verde

 

Gli anni quaranta

 

Sembrava tutto possibile

lasciarsi dietro le curve

con un supremo colpo di freno

galoppare in piedi sulla sella

altre superbe cose

apparivano all’altezza degli occhi.

Ora gli anni volgono veloci

per cieli senza presagi

ti svegli da azzurre trapunte

in una stanza di mobili a specchiera

studi le coincidenze dei treni

passi una soglia fiorita di salvia rossa

leggi "Salve" sullo zerbino

poi esci in maniche di camicia

ad agitare l’insalata nel tovagliolo.

La linea della vita

deriva tace s’impunta

scavalca sfila

        tra i pallidi monti degli dei.


Le giovani coppie

 

Le giovani coppie del dopoquerra

pranzavano in spazi triangolari

in appartamenti vicini alla fiera

i vetri avevano cerchi alle tendine

i mobili erano lineari, con pochi libri

l’invitato che aveva portato del chianti

bevevamo in bicchieri di vetro verde

era il primo siciliano della mia vita

noi eravamo il suo modello di sviluppo.



da L'Ippopotamo

 

Fine delle vacanze

 

Ero uno che sollevava la pietra

affondata nell’erba tra la malva

scoprendo un mondo di radicole bianche

di città color verde pisello;

ma partite le ultime ragazze

che ancora ieri erano ferme in bicicletta

nascoste da grandi foglie di settembre

alle sbarre del passaggio a livello

mi sento io stesso quella pietra.

Anche le nuvole sono basse sui campi di tennis

e il nome dell'hotel scritto sul muro

a nere, grandi lettere Ë tutto intriso di pioggia.



da L'ipotesi circense

 

Un cosmo qualunque

 

Abitano mondi intermedi

spazi di fisica pura

le cose senza prestigio

gli oggetti senza design

la cravatta per il mio compleanno

le Trabant dei paesi dell'est.

Tèrbano, ma che vorrà dire?

Forse meglio di altri

esprimono una loro tensione

un’aura, si diceva una volta

verso quanto ci circonda.



Senza bussola

 

Secondo Darwin avrei dovuto essere eliminato

secondo Malthus neppure essere nato

secondo Lombroso finirò comunque male

e non sto a dire di Marx, io, petit bourgeois

scappare, dunque, scappare

in avanti in indietro di fianco

(così nel quaranta quando tutti) ma

permangono personali perplessità

sono ad est della mia ferita

o a sud della mia morte?



Garches

a S.F.

 

Quando si parla di case di settembre

dolce è dir poco di un ritorno a Garches.

Sei stato su e giù nei sette mari

magari a Machu Picchu e chissà dove

intanto il fogliame del giardino

cresceva tra le piccole prugne

si arrampicava l'uva americana

sulla facciata con le imposte verdi

l'autunno ti aspettava

senza chiedere niente.



Off limits for doctor K.

 

Non sanno le donne, no, non sanno

che cosa mi fa pensare a loro

insistentemente (è un esempio)

la ricordavo che bagnava i fiori

con un annaffiatoio da bambini;

a volte basta meno, quasi un niente

una donna di spalle

una strada tra i campi

quanto ad analizzare, il ciel ne scampi.



Ricordando Vittorio Bodini e la Puglia

 

Dopo la lunga siesta di dicembre

svegliarsi in un paese meridionale

di strette vie, in salita e in discesa.

Salgono odori di cibi affumicati

scendono i ragazzini del doposcuola

vi è una stella nel cielo invernale

Bodini dice: è Natale!




Variar del verde

 

Quel campanile osservato dal treno

che fa una esse tra sambuchi e robinie

non è forse il miglior osservatorio

su altri verdi, di foreste ercinie?

 

Ecco un tipo di foglie che guadagna

se questo verde di alberi da frutta

so vedi contro un cielo minaccioso

di un temporale colore di lavagna.

 

Vi è poi un verde selvatico di forre

a mezza costa, sotto i santuari,

che scurisce nel colmo dell’estate:

 

il sole è alto, l'ombra fa miracoli,

serpeggia il verde da Fatima al Carmelo,

salgo in mezzo ai roveti, guardo il cielo.



da Si passano le stagioni


Questi ultimi anni


Questi ultimi anni avuti in premio

hanno a volte il gusto un poco sfatto

di certe scatolette di tonno

che si mangiano ai bordi del torrente

sull'erba corta, dopo una camminata:

il vino è fresco

la bottiglia tra sassi e corrente



Nomi di luogo


La cornacchia che attraversa il cielo

gli stecchi della pianta senza foglie

le tegole, l'autunno sopra il tetto

un certo nome di luogo e riappaiono

o non è forse il nome a riapparire

la voce che lo diceva a farsi udire?



Altrove padano


Viaggiatore che guardi il tuo treno

in corsa tra le risaie

affacciato da un vagone di coda

in curva tra le robinie,

sei in fuga lungo un arco di spazio?

o immobile guardi lontano

più lontano, da una piega del tempo

se il sole che ora declina

(il verde è un trionfo di giallo)

si arresta ai tuoi occhi pavesi?

Viaggiatore di fine giornata

di collo magro, di fronte stempiata.