Elio
GIUNTA

Elio Giunta è nato nel 1930 a Palermo dove viveva e dove è morto nel 2022. Pubblicista dal 1954, si è occupato per lo più di critica letteraria e di argomenti sociologici, collaborando con quotidiani e riviste. Tra le sue opere di poesia: Oggi senza domani, Recuperi possibili, Bivacco immaginario (Premio di poesia Città di Latina e Premio Campofranco), Filottete, Dai margini inquieti, La mia città. Di narrativa ha pubblicato: I moralisti, Storie d’amore, Seminario dell’adolescenza, Dal diario di Orazio Cantelo. Tra le numerose pubblicazioni saggistiche: Dacci oggi la nostra mafia quotidiana, Penultima lezione, Elogio del pessimismo, Il diritto al disprezzo, Antologia del pensiero scomodo, Ripensare l’unità d’Italia, Dal dì che nozze, tribunali ed are-Saggio sulla crisi della civiltà contemporanea. E le monografie d’arte: Caravaggio e Lyssenko, Gauguin e Christolubov. È stato fautore per diversi anni degli incontri a Palermo con alcuni tra i più illustri protagonisti della letteratura del secondo novecento, esperienza della quale ha dato testimonianza nel pamphlet Romanzo letterario palermitano.

Tramonto
L’avido volto del tramonto
trascolora le siepi
e l’ombra greve del vespro.
Incombe sul mistico svanire delle cose.

Scende la pace dei campi
solenne sulle nostre ansie.

Donna
Mare placato
ora sì quasi vi affonda
la mia barca stanca:
godo come in sogno
per soave paura o per ebbrezza
di visione che s’allunga
a lontani confini
ove l’occhio si perde e si consuma
la voglia d’infinito.

Insieme
Guarda insieme a me
quando il tempo si oscura:
le montagne fanno lontano
gridi d’acque selvagge
all’improvviso
e non vogliono sapere
se domani accenderai il fuoco
quando potremo ritrovarci.
Cammina insieme a me
quando l’aria si quieta
vedi la strada
scorre fra siepi di rovine
ma io non canto le cose morte
ora che posso condurti.

Iceberg
Ciò di cui si parla
è la punta di un iceberg.
Correnti marine lo attraversano.
Attraccano navi segni esterni.
Venti la percorrono.
Resta un’isola
da cartolina agli amici.

Film
A chi sa tutto
del film che produce
dirò senza offesa
che il montaggio
riserva sempre
la sorpresa…
il doppiaggio poi
è un’altra impresa.

La mia poesia
L’io del poeta filtra il tempo nel tempo
e non c’è poesia se non coincide
con la filosofia del vivere il tempo
e del soffrire il tempo:
del dannarsi nel tempo
auspicandone qualche riscatto.
Magari se ne è sconfitti
ed io sarò pure uno sconfitto
ma nel campo di battaglia
lasciato dal mio vivere e pensare
ci sono dei resti da contemplare:
amore, comprensione tradita, vane attese.
È la mia poesia.

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