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LA POESIA DELLA SETTIMANA: PATRIZIA FAZZI

Patrizia Fazzi
LÀ DOVE IL CUORE
Là dove il cuore s’impiglia
è inutile dare strappi o scossoni:
l’amore è una colla
che tutto raccoglie e rapprende,
meglio piano scostare
la vita nei bordi
e afferrare quel filo
che ora ti tende
e planare, volare,
con ali ancora stupite e stordite,
stretti a quel cuore impigliato
che – d’un tratto –
ora vola con te.

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: SATO

Giovanni Sato
ALBERO
Albero d’illuminanti parole,
al fronte dell’avvio ti scrivo:
denso d’improvvisi fiori
ti sento ogni mattino
volgere il tuo pensiero
al giardino che circonda il tuo cuore.
Albero cui il mio amore volse
le sue braccia attorno alla cinta
e restando colma dell’intenso
ne colse di te l’essenza
su di me tradotta in baci.
Fino al bordo antico
del Ponte che le meraviglie colse
dei nostri germogli.

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: ZAMPONI

Giovanni Zamponi
SOPRA UNA BORSA DA MEDICO A RIPOSO
Oggi ho riaperto questa borsa antica
chiusa per sempre tre anni e mezzo fa;
logora è un poco, forse da fatica,
e in giro insieme a me più non verrà.
Sfigmo, fonendo, martelletto… dica
trentatré, per favore, e adesso àaaa!
Lei mi sogguarda tacita e pudica,
sa molte cose ma non parlerà.
Biglietti sparsi, alcuni col mio nome,
ricette personali, penne, guanti,
gaggi ora cari di chissà chi omaggio.
Medito e penso, prigioniero e ostaggio
di nostalgie e ricordi – e sono tanti;
vorrei tornar colà, ma non so come.

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: CAVICCHIA

Daniele Cavicchia
SEI D’AUTUNNO
Sei d’autunno e mani maculate
non più replica, baratto o un divenire;
una stasi, un albero in attesa del boscaiolo
incurante delle tue radici.
E se ricevi una lettera temi di aprirla
per timore di un dolore o di parole delicate
decidi di riporla in un cassetto
lasciando agli altri il compito di leggerla
e non chiedi chi sarà quel qualcuno
come se il postino avesse sbagliato porta
giacché il mittente sarebbe anonimo
e la scrittura ti sarebbe sconosciuta.
E quando il cassetto sarà pieno
le brucerai in giardino perché il vento
disperda la cenere nella memoria delle foglie,
ma la domanda è sempre lì
come un testamento da completare.
Ogni cosa ha fine nel riposo forzato di un sorriso.

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: SPAGNUOLO

Antonio Spagnuolo
FILI
Ho appreso il canto argentato della sera
con la semplice follia delle mie nostalgie
ricamate con fili d’argento alle pareti.
Ripetono un sussurro fianco a fianco
nel tepore della malinconia,
tra le porte che si affacciano sul nulla
e gli armadi ormai vuoti.
Fra la nuda verità che si attorciglia
su se stessa e il profilo che esclude confini
riprender fiato è come spaccare il cuore!
La voce rotonda che mi attende,
spogliata dalle pieghe del pensiero,
cede al ricatto del silenzio,
metallico nell’oscurità della storia,
chiuso nella sua essenza come rosa pesante.

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: MINISSI

Riccardo Minissi
TEMPO RITROVATO
Quando la linea del tempo
punta in avanti,
il nostro orizzonte degli eventi
diventa sconosciuto;
solo la nostra mente,
con il flusso dei ricordi,
ci fa tornare indietro
alle origini,
come un prezioso dispositivo
che ci conduce
alla riscoperta della vita.

 

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: CRIVELLARO

Luigi Crivellaro
VISIONE
Poter indugiare ancora un istante
indagare sbirciando
tra i battenti già dischiusi
l’appiglio
artigliarsi allo stipite
e protendersi dall’estremo ciglio
come angelo aggettante
dal sommo d’una cattedrale
ove consumando il già rarefatto
terminale soffio vitale
dall’alto riversare
nell’eterea universale trama
ogni eccedente prolifica traccia
del primigenio cosmico pulsare.

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: MARCANTONI

Gianni Marcantoni
Vissuto
Vi saluto, ma tornerò-tornerò,
da qui nulla è perduto senza un taglio.
Domani è il mio vissuto, il vento era troppo cupo,
la luce troppo solitaria per risorgere da un dirupo.

Nel tempo non c’è sorte a separarci,
qui dove niente può spegnersi tornerò
senza avere avuto cure, saprò cosa dire
alle tue accuse che non più mi riguardano;
le pozze dissetano il branco.

Saprò dove guardare se la quiete
passerà a respirare dalle nostre parti scarne.

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: DE BIASE

Ottaviano De Biase
SI FANNO COSE
Si fanno cose che non si dicono
per abitudine
forse per dimenticare
per andare oltre
per dire a noi stessi che il tempo non esiste
per resistere
pur di superare ogni limite
per compiacersi
pur di trovare ognuno la propria strada..
Se questo è
allora rimane soltanto
da seguire il proprio destino
camminando
ad ognuno le sue lontananze
camminando
senza il bisogno di aspettarsi chissà cosa
ora o mai più
insieme
da qui in avanti sempre insieme,
fino a sfiorare le tue labbra
in ogni tempo, in qualsiasi luogo.

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: DONADIO

Antonio Donadio
GIORNO DELLA MEMORIA
Voi che ancora avete occhi
ditemi
che fu vista partire
su stridere d’ossute rotaie cariche
di giovani increduli lamenti
dietro cime di estreme ultime paure
ditemi che non ritornerà
nelle notti senza luna
che mai più riderà domestica iena
tra stupiti innocenti latrati.
Ditemi
che ancora sarà gioia aspettare
l’alba su guance serene
che è tempo di nuovi sguardi
per occhi di pianto
fattosi crudele fratello.