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GIANI: TRA FISICO E METAFISICO

GIANI: TRA FISICO E METAFISICO

La raccolta di Mariateresa GianiL’integrità del mondo (Contatti) si dipana come un cammino di consapevolezza nel mondo fisico e metafisico, carnale e spirituale. È divisa in tre sezioni: iniziamo dall’ultima, “Verticalità della visione”, che ci porta un po’ all’esito di questo percorso dantesco e si apre con “Poesia è mistero / di sangue e respiro” (p. 53). Ecco allora che vi troviamo versi di nitore impalpabile e correlativi oggettivi ramificati, scarificati, nudi e fiammeggianti: “Al buio ho sottratto parole / a forgiare una veste alla luce” (p. 77); “Ha messo in croce la Verità: / questo è l’uomo. Eppure Cristo / lo ha reputato degno di tanto / (…) / di schiodare dal legno di morte / alla vita Continua a leggere →

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FOTOTESSERA DI FABIO BARBON

FOTOTESSERA DI FABIO BARBON

Fototessera di Fabio Barbon (Biblioteca dei Leoni) è il “diario di bordo”, come lo stesso autore scrive nella prefazione, di quell’avventurosa traversata che è la vita, attraverso i marosi e gli ineluttabili naufragi. Sono i fotogrammi di impressioni, emozioni, sensazioni, meticolosamente registrati sui quaderni della propria esperienza esistenziale, i quali riaffiorano ora a più di trent’anni di distanza. Inquieto navigante nel Mare solitario, Fabio Barbon ci racconta il suo fascinoso viaggio, novello Ulisse alla conquista di orizzonti perduti: “Navigo nel mare della solitudine / dove per rotte esterne / il sestante della speranza / si perde nella carta nautica del tempo. / Rifuggo i Continua a leggere →

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: CRIVELLARO

Luigi Crivellaro
VISIONE
Poter indugiare ancora un istante
indagare sbirciando
tra i battenti già dischiusi
l’appiglio
artigliarsi allo stipite
e protendersi dall’estremo ciglio
come angelo aggettante
dal sommo d’una cattedrale
ove consumando il già rarefatto
terminale soffio vitale
dall’alto riversare
nell’eterea universale trama
ogni eccedente prolifica traccia
del primigenio cosmico pulsare.

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GUERRA-WAR, antologia italiano-inglese Traduzioni e cura di Paolo Ruffilli

IL SAPORE DELLA GUERRA
27 poeti di diversi paesi del mondo ci ricordano quanto sia aspro ed urticante il sapore della guerra, grondante sangue e sofferenza al di là di qualsiasi retorica. Tutte le guerre, passate e presenti.
THE TASTE OF WAR
27 poets from different countries of the world remind us how bitter and stinging the taste of war is, dripping with blood and suffering beyond any rhetoric. All wars, past and present.

Eldar Akhadov, Ataol Behramoglu, Pat Boran, Maurizio Cucchi, John Deane, Mimmi Diệu Hương Bergström, Kjell Espmark, Ruth Finlight, Mordechai Geldman, Joumana Haddad, Sungrye Han, Toshiko Hirata, Alexander Karpenko, Christos Koukis , Raquel Lanseros, Sylvie Marie, Brane Mozetič, Cees Nooteboom, Fernando Rendon, Mamta Sagar, Hadaa Sendoo, Andrey Valerievich Serdyuk, Krzysztof Szatrawski, Tuğrul Tanyol, Willem van Toorn, Jean-Charles Vegliante, Adam Zagajewski Continua a leggere →

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RICORDO DI GIAMPIERO NERI

RICORDO DI GIAMPIERO NERI

Ieri è mancato Giampietro Pontiggia, noto al pubblico dei lettori con lo pseudonimo di Giampiero Neri. Era nato a Erba il 7 aprile 1927, aveva 95 anni ed era il fratello maggiore di Giuseppe Pontiggia cui fu legato, per tutta la vita, da un complesso rapporto. La giovinezza, nella sua amata provincia lombarda, era stata toccata da due segni opposti. Da una parte l’uccisione del padre, nel 1943, in un agguato nei torbidi della guerra civile, dall’altra l’incontro con il professor Luigi Fumagalli, all’Istituto Annoni di Erba, che lo fece sognare con i suoi paradossi, le lezioni all’aperto e Continua a leggere →

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5 POESIE D’AMORE NON CONFORMISTE

Emily Dickinson, Kahlil Gibran, Rabindranath Tagore, Paul Éluard, José Saramago Continua a leggere →

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: MARCANTONI

Gianni Marcantoni
Vissuto
Vi saluto, ma tornerò-tornerò,
da qui nulla è perduto senza un taglio.
Domani è il mio vissuto, il vento era troppo cupo,
la luce troppo solitaria per risorgere da un dirupo.

Nel tempo non c’è sorte a separarci,
qui dove niente può spegnersi tornerò
senza avere avuto cure, saprò cosa dire
alle tue accuse che non più mi riguardano;
le pozze dissetano il branco.

Saprò dove guardare se la quiete
passerà a respirare dalle nostre parti scarne.

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PASOLINI: POESIE A CASARSA

PASOLINI: POESIE A CASARSA

L’esordio poetico di Pier Paolo Pasolini è nel dialetto di Casarsa luogo amato dei suoi soggiorni estivi dove egli scopre la vita e la natura. Il dialetto di questa zona occidentale del Friuli, sul lato destro del Tagliamento, è un dialetto che il poeta usava nella vita quotidiana e senza alcuna tradizione letteraria, era la lingua materna incontaminata ed estranea alle forme moderne che veniva usata in quel piccolo idilliaco mondo. Pasolini individua nel dialetto la lingua intatta dalle contaminazioni della letteratura e della vita borghese sulla quale può agire con una spontanea sperimentazione che, a poco a poco, sarà sostenuta da idonei strumenti filologici-linguistici. Le Poesie a Casarsa vengono pubblicate a Bologna nel 1942 e riscritte nel friulano istituzionale per la pubblicazione del Continua a leggere →

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: DE BIASE

Ottaviano De Biase
SI FANNO COSE
Si fanno cose che non si dicono
per abitudine
forse per dimenticare
per andare oltre
per dire a noi stessi che il tempo non esiste
per resistere
pur di superare ogni limite
per compiacersi
pur di trovare ognuno la propria strada..
Se questo è
allora rimane soltanto
da seguire il proprio destino
camminando
ad ognuno le sue lontananze
camminando
senza il bisogno di aspettarsi chissà cosa
ora o mai più
insieme
da qui in avanti sempre insieme,
fino a sfiorare le tue labbra
in ogni tempo, in qualsiasi luogo.

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: DONADIO

Antonio Donadio
GIORNO DELLA MEMORIA
Voi che ancora avete occhi
ditemi
che fu vista partire
su stridere d’ossute rotaie cariche
di giovani increduli lamenti
dietro cime di estreme ultime paure
ditemi che non ritornerà
nelle notti senza luna
che mai più riderà domestica iena
tra stupiti innocenti latrati.
Ditemi
che ancora sarà gioia aspettare
l’alba su guance serene
che è tempo di nuovi sguardi
per occhi di pianto
fattosi crudele fratello.