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BIGONGIARI A BARBERINO DI MUGELLO

BIGONGIARI A BARBERINO DI MUGELLO

Sabato 13 aprile, Barberino di Mugello rende omaggio a Piero Bigongiari (15 ottobre 1914 – 7 ottobre 1997) a cura di Camilla Bencini e Paolo Fabrizio Iacuzzi, sotto l’ala del Comune, con il patrocinio del MIBAC e il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Bigongiari che, a partire dal 1949 e fino alla sua scomparsa, dimorò nel palazzo degli Aiazzi Mancini in Piazza Cavour 17, scrittore, traduttore, critico letterario e artistico, professore di letteratura moderna e contemporanea all’Università di Firenze, è stato uno degli intellettuali più importanti del Novecento. Il contatto tra uno dei poeti della terza generazione fiorentina del Novecento – insieme a Luzi e a Parronchi – e il paese circondato e protetto dagli “antemurali” dei monti della Calvana avviene grazie ad Elena Aiazzi Mancini. Giovane figlia del prof. Mario Aiazzi Mancini – figura di spicco nella comunità barberinese del dopoguerra, nonché proprietario dell’omonima farmacia nella piazza del paese – nel 1949 Elena diventò moglie di Bigongiari, che la definì «mia amante o sorella o madre o stella». A partire dagli anni Cinquanta, Barberino di Mugello fu per i coniugi Bigongiari il luogo di riposo e la «dimora vitale» in cui trascorrere a tratti l’estate e l’autunno, lontano dai clamori e dall’afa del capoluogo fiorentino. Numerose sono le poesie, pubblicate in Il corvo bianco, Le mura di Pistoia e Torre di Arnolfo (raccolte in Stato di cose, 1968), in cui al centro ci sono immagini e rimandi espliciti al paesaggio e alla natura del territorio barberinese. Ma Barberino compare anche nel suo diario, il Giornale 1933-1997, e molte sono le poesie, edite e inedite, che sono state scritte a Barberino fino alla morte; senza tralasciare la prosa La tela di Aracne” (1985), ambientata proprio nel giardino della casa di Barberino. Il Comune di Barberino di Mugello, col Premio Internazionale Ceppo e la Fondazione Amici di Giuliano Vangi, intende riscoprire e promuovere l’opera del suo illustre cittadino. Il programma dell’iniziativa prevede: la commemorazione del poeta all’Ossario del Camposanto comunale a cui farà seguito alle ore 15.00, in Piazza Cavour 17, l’inaugurazione della lapide in memoria di Piero e Elena Bigongiari, scritta da Paolo Fabrizio Iacuzzi. A partire dalle ore 16.00 si terrà a Palazzo Pretorio l’incontro “Alte in golene d’ombra le calvane” – Piero Bigongiari a Barberino di Mugello, in cui Paolo Fabrizio Iacuzzi, Camilla Bencini, Anna Borgini e Mario Aiazzi Mancini interverranno sulla figura e l’opera del poeta. Alla lettura delle poesie e prose eseguita da Paolo Fabrizio Iacuzzi, si affiancheranno interventi musicali eseguiti da Paola Saponara e Gianluca Sarti, tratti dall’arrangiamento per flauto e violino dell’edizione originale 1792 del Flauto magico di Mozart, uno dei musicisti molto amati da Bigongiari, tanto che sulla sua tomba, al Camposanto di Barberino, una lapide recita: “Amò Dante, Shakespeare, Mozart”.

VICENDA

La vecchia stringe attenta la lattiera

col latte della sera per il corso

come il suo misurino d’innocenza.

Annusa il cane i cofani del tempo,

s’infila negli androni, cosa cerca

nella scia del padrone? I primi freddi

riscaldano le frutta sulle ceste

nell’elettrica quiete sciorinate

davanti alle botteghe.

Il tempo varia

immoto: non si vende, non si acquista

stilla di destino. La vicenda

se ripulisce l’anima, la stende

umida ancora su un filo di carità

spinato al vento notturno, al primo gelo.

Chi bussa, sembra tardi per aprire,

ma se apri guarda l’orizzonte, ed entrino

alte in golene d’ombra le calvane

quasi nell’ombra d’un porto polene.

(Da Torre di Arnolfo, Milano, Mondadori, 1964)

 

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