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LA STELLA PROMESSA DI CALABRÒ

LA STELLA PROMESSA DI CALABRÒ

Siamo stati abituati dalla ormai imponente e prestigiosa letteratura critica sulla sua poesia ad identificare Corrado Calabrò con il poeta del mare e dell’amore. Queste sono infatti le due direttrici principali lungo le quali si snoda la sua prorompente produzione poetica fino ad oggi, anche se sono percepibili ad un orecchio attento altri spunti, comunque presenti nella complessità del dettato lirico. “La Stella promessa” (Mondadori) irrompe con una forza innovatrice sorprendente a scompaginare l’assetto dato dai due assi cartesiani dell’amore e del mare all’immagine della poetica di Calabrò.  La prima parte della silloge, “Roaming”, infatti, costituisce l’elemento profondamente Continua a leggere →

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CORAZZINI E I CREPUSCOLARI

CORAZZINI E I CREPUSCOLARI

…   Sergio Corazzini si inserisce nel crepuscolarismo, una vera e propria corrente letteraria. Per i crepuscolari il poeta non è un protagonista, non è un vate, c’è questo abbandono del linguaggio aulico a favore di un lessico quotidiano ed anche la figura del poeta presenta quasi un rifiuto. Ricordiamo l’inizio di “Desolazione del povero poeta sentimentale”, Continua a leggere →

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: BEVILACQUA

Alberto Bevilacqua

ANIMA AMANTE
Anima amante mia per sbaglio
segnata
come una data
in un estraneo anno domini
io ti ho forse
perché ho tutto quello
che non dovrei avere per averti
mio sapore d’altrove
cerchiamo di fare in fretta
la nostra eternità
sta godendo di poche ore.

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VOLPONI POETA

VOLPONI POETA

Paolo Volponi, Poesie 1946-1994 (Einaudi,  2001, a cura di E. Zinato). POESIE E POEMETTI 1946-66. Il ramarro (1946-48): L’esordio di Volponi nel mondo letterario avviene come poeta, esprimendo i dolori e le pene di una adolescenza immatura eppure bramosa di uscire da se stessa e organizzare un rapporto col mondo. Notiamo in queste brevi poesie un accentuato zoomorfismo e un paesaggismo psichico e pulsionale, come se la realtà esterna fosse la proiezione dell’io. Egli si rivolge alla sua “sconcia donna”, “più tubercolosa di un topo d’India”, amandola con Continua a leggere →

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I LIBRI DI SALVATORE QUASIMODO

                         

I libri di Salvatore Quasimodo

ACQUE E TERRE, EDIZIONI DI SOLARIA, 1930

OBOE SOMMERSO, EDIZIONI DI CIRCOLI, 1932

ERATO E APOLLION, SCHEIWILLER, 1936

ED E’ SUBITO SERA, MONDADORI, 1942

GIORNO DOPO GIORNO, MONDADORI, 1947

LA VITA NON E’ SOGNO, MONDADORI, 1949

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LA POESIA DELLA SETTIMANA: PAVESE

Cesare Pavese

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi;
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

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LE POESIE DI GIULIANA PIOVESAN

LE POESIE DI GIULIANA PIOVESAN

Il titolo della raccolta di Giuliana PiovesanLe immagini dell’aria (Biblioteca dei Leoni), evoca un senso di indeterminatezza, di leggerezza, che catapulta subito nell’atmosfera onirica, ariosa e ricca di musicalità dei suoi versi. Sono molti quelli che rivelano queste caratteristiche: «Mordeva vaga lo spicchio di luna  / quando nell’indaco del sogno il cielo  / ingoiava avido tutte le stelle -» (p. 30); «Mi sgusciavi sottile dalle mani / per lasciarmi intatta la tua forma. / (Sei colomba e sali al tuo azzurro) / Rimani piuma d’aria, sarò la tua voce» (p. 58). Giuliana Piovesan, nelle Continua a leggere →

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SU GIUSEPPE UNGARETTI

SU GIUSEPPE UNGARETTI

Giuseppe Ungaretti (Vita d’un uomo-Tutte le poesie, Mondadori) è considerato il fondatore dell’ermetismo – la fortunata definizione è del critico Francesco Flora – corrente letteraria che si diffonde in Italia più o meno a partire dagli anni Venti e che tanto peso avrà sulla poesia italiana successiva. In sintesi si può dire che, pur con mille aspetti e soluzioni diverse, gli ermetici cercano di restituire al linguaggio della poesia una sua dimensione essenziale, scabra, talvolta volutamente oscura (di qui il termine) al fine di restituire alla parola abusata verginità e novità. Così Continua a leggere →

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LA LUCE DI GABRIELE GALLONI

LA LUCE DI GABRIELE GALLONI

Il libro di Gabriele Galloni In che luce cadranno (RP libri, 2018) si fa notare nell’oceano della poesia contemporanea, per più ragioni. Anzitutto, la penna dell’autore è senza dubbio talentuosa, ciò a dispetto della giovane età (Gabriele, infatti, è della classe 1995) . I componimenti della raccolta (si tratta di 46 poesie brevi) alternano un verseggiare in misura e rima, nel quale affiora una evidente eco di Montale; mi riferisco a delle quartine in rima ed alle rime a fine verso “liberate” dal seguente enjambement, schema formale sfruttato da Gabriele Galloni – sia chiaro: con parsimonia, non Continua a leggere →