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LA POESIA DI NELO RISI

LA POESIA DI NELO RISI

Dopo la laurea di medicina, Nelo Risi scelse di dedicarsi alla poesia. Esponente della generazione post ermetica, la sua prima raccolta è del 1941: Le opere e i giorni. Ma parallelamente si appassiona al cinema: in tutto otto film, un telefilm, documentari, e inchieste televisive. Nel cinema il suo debutto è Andremo in città, del 1966, ma è ricordato soprattutto per Diario di una schizofrenica del 1968, tratto dal romanzo di Marguerite Sechehaye. Gli altri suoi film sono tutti legati all’analisi psicologica: Una stagione all’inferno, del 1971; Un amore di donna, del 1988. Nella poesia, si impone all’attenzione della critica con la raccolta Polso teso (1956). Nel 1961 Nelo Risi pubblica Pensieri elementari, nel 1966 Dentro la sostanza. Con il passare degli anni, il bisogno di denuncia e l’impegno civile e politico diventano sempre più forti in lui. Con Di certe cose vince nel 1970 il Premio Viareggio. Poi arrivano Amica mia nemica del 1976, I fabbricanti del bello del 1983; Mutazioni, 1991; Il mondo in una mano, 1994. Tra le liriche si segnala anche Ruggine (2004). Nel 2006 gli viene assegnato il premio Dino Campana. Nel 2008, quando sembrava che la sua ispirazione fosse in fase calante, esce invece una delle sue opere più importanti:  Né il giorno né l’orariflessione sul tempo che passa e sulla morte.
Nelo Risi si dedica anche alla traduzione poetica. Lavora a traduzioni di Pierre Jean Jouve e delle Moralità leggendarie di Jules Laforgue;  traduce anche versi di altri poeti francesi: Guillaume Apollinaire, Max Jacob, Raymond Queneau.

Repubblica

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