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IL TEMPO NELLA POESIA DI SANDRINO AQUILANI

 

IL TEMPO NELLA POESIA DI SANDRINO AQUILANI

Ora che mi trovo a introdurre questa nuova raccolta poetica di Sandrino Aquilani, C’è tanta poesia (Sprint Edizioni), mi rendo conto che non è semplice trovare una definizione adeguata, così completa da rappresentare la fisionomia e lo spessore della persona. È un uomo dal carattere versatile e poliedrico, interessato a conoscere la Vita in tutti gli aspetti che la caratterizzano: le sue esperienze spaziano in tutti gli ambiti, dal politico al sociale al culturale. In ogni campo da lui frequentato ha gettato semi che sono cresciuti nel tempo fino a diventare piante rigogliose: progetti e iniziative da lui organizzati si sono trasformati in occasioni per dare il giusto valore a temi legati al sociale e, in generale, al mondo della cultura. Nelle stesse poesie troviamo traccia di questa “ricchezza” di contenuti che caratterizza la vita del poeta (qualifica certo nobile ma che, lo sottolineo, non basta a definire il personaggio):“E per tutto quello che sono / e per tutto quello che io non sono / una vita sola non basta / potrei averne un’altra / per favore.” Come dimenticare l’occasione in cui nacque la nostra amicizia? Nella splendida cornice del Teatro La Fenice di Venezia fui premiato come “voce recitante” di una lirica del poeta Franco Buffoni, proprio nel corso di una serata della Biennale di Poesia Lettera d’Argento organizzata da Sandrino Aquilani. Da lì in poi la collaborazione artistica tra di noi, benché saltuaria, è sempre stata decisamente “di qualità”.  Ecco: se penso alla figura dell’autore mi viene in mente il grande ministro della cultura di Ottaviano Augusto, Mecenate, che con la sua lungimiranza contribuì a creare non solo il circolo di letterati che tutti ricordiamo, ma soprattutto un sistema di valorizzazione ed esaltazione della dimensione socio-politica e della cultura che tanto giovò alla storia di Roma. “Eppure / basta fermarsi a guardare / il resto lo scrive la penna / se hai inchiostro nel cuore”. La poesia nasce dall’osservazione, non servono altro che l’occhio per guardare e l’orecchio per sentire… e  una buona dose di consapevolezza. Come dire? L’età cambia la prospettiva. Altro è la vita se la si considera oggetto di riflessione in gioventù, altro essa è se la si valuta in età adulta. Non è solo una questione di attitudine e capacità critica (certo i giovani amano vivere la vita, più che pensarla), ma è anche il risultato di tutta l’esperienza che l’individuo ha saputo affrontare, e superare. È la conseguenza di aver imparato a leggere con occhi attenti tutto ciò che ci sta intorno. Se facciamo attenzione al lessico delle liriche di Sandrino Aquilani non possiamo non accorgerci che il campo semantico prevalente è quello del Tempo, nella sua dimensione di presente (ore, minuti, secondi), di passato (remoto, prossimo) e di futuro (ipotetico, sperato, realizzato): ecco che sotto gli occhi del lettore si dipana la riflessione di un uomo maturo sulla vita trascorsa, sulle esperienze passate, su ciò che un tempo era sogno ed oggi è/non è divenuto realtà (“Avevo tanti sogni / non si sono avverati / Comunque / erano bei sogni / e io / li ho avuti”), in uno slancio d’amore che riguarda la vita (si pensi a una sua famosa poesia, La Via Giusta) e perfino la morte (come in un’altra sua famosa poesia, Che cosa è morire). Lo sguardo del poeta osserva e confronta le speranze, le proiezioni della giovinezza con le conquiste ottenute, le mete raggiunte e d’altra parte si sofferma anche sulle inevitabili o inattese cadute, sulle ferite ricevute, sugli scacchi subiti, sulle perdite accusate (“E pensare / che l’oggi / altro non è / che il futuro sperato / proprio quello / che ieri / avevamo sognato / accorgersi di non averlo / per tempo capito / è un vero peccato”). Tante le emozioni, che risultano però come decantate grazie al trascorrere del tempo: forse questo non serve a guarire, ma certo aiuta a conquistare quella superiore serenità che permette di analizzare se stessi in maniera matura, critica ed obiettiva. Le liriche di Sandrino Aquilani raccontano e descrivono  contesti di quotidianità (i rapporti tra le persone, gli incontri, gli eventi) o fotografie scattate alla Natura (sempre viva e intensa, nei colori, nei profumi e nelle sue trasformazioni), ma soprattutto offrono al lettore la riflessione intima dell’io lirico, trasportano e accompagnano in voli da una dimensione all’altra, nel tempo e nello spazio. Quasi prepotente risulta, a tratti, la voce del poeta che vuole dire, vuole dirsi perché raccontarsi significa anche riuscire a comprendersi, è in qualche modo una cura di sé: le parole esigono di acquistare vita, di trasformarsi in immagini evocative (“Le mie poesie / non hanno pace / si ribellano alla carta / e cercano una voce”). Il bilancio che ne deriva sembra essere improntato a grande serenità, accettazione veicolata dalla consapevolezza vuoi dell’inevitabilità del tutto, vuoi della imperscrutabilità complessiva del destino individuale (“M’illudo di tenere il passo / ora lo so / il caldo non fa presagire / il gelo”).  E tuttavia,  a tratti sembra di intuire come una frizione tra l’io e il mondo… quasi un desiderio di sottrarsi al contesto del reale (“Cerco un riparo / qualcosa che mi tenga fuori / dagli impicci del mondo”): l’aver compreso i tanti perché dell’esistenza, l’essere sceso in profondità nella ricerca del significato delle cose lascia in fondo un senso di solitudine… “Poi ti accorgerai / che sei fuori dalla vita / come un elefante bianco / che non trova il suo cimitero”.

Alessandro Quasimodo

Prefazione

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Commenti 1

  1. Un libro è come un tesoro nascosto…se lo trovi è perchè ti stava aspettando, perchè ne avevi bisogno! E questo è ciò che mi è successo…un “tesoro” che dona nuova visione della vita, perchè la vita è anche e soprattutto poesia! Concetti e versi di un uomo brillante, speciale, forse fuori dal comune (e ai giorni d’oggi è il miglior complimento) fuori dal contesto di una società vuota e superficiale..
    Sandrino, un uomo, un poeta, che dona speranza, che illumina il cuore e che permette a chiunque lo legga, di viaggiare dentro il proprio io interiore, e scoprire nuovi mondi, nuovi sogni e nuove opportunità..
    Grazie per avermi permesso di trovare il mio tesoro nascosto!
    Elisa

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